NFL Draft 2025: le reazioni a caldo dopo il secondo giorno
Il vero punto di forza di questo draft, la profondità, si è palesato con prepotenza durante il secondo giorno
Rieccomi per aiutarvi a digerire la pletora di pick che hanno animato la seconda notte del draft dopo la quale, sorprendentemente, Shedeur Sanders resta ancora in attesa della chiamata che gli cambierà definitivamente la vita.
Qui trovate il riassunto di ieri, mentre qui le squadre che hanno vinto - e perso - il primo round: vi anticipo già che tornerò oggi pomeriggio per parlarvi delle mie scelte preferite della scorsa nottata.
Arizona Cardinals
Le scelte: Walter Nolen, DT, Ole Miss (16); Will Johnson, CB, Michigan (47); Jordan Burch, EDGE, Oregon (78);
Jonathan Gannon è un allenatore di matrice difensiva che, non casualmente, è stato ingaggiato dopo aver servito come defensive coordinator ai Philadelphia Eagles: in questi ultimi anni la difesa messagli a disposizione dal front office dei Cardinals ha lasciato molto a desiderare, ma la situazione è destinata a cambiare piuttosto radicalmente grazie a un draft fino a questo momento esclusivamente difensivo.
Oltre che ad aver investito ulteriormente su un front seven reso irriconoscibile da una massiccia infusione di talento, si sono portati a casa Will Johnson, prospetto da primo round scivolato al secondo per una sciagurata serie di infortuni occorsa nel peggior momento possibile: finora uno dei miei draft preferiti.
Atlanta Falcons
Le scelte: Jalon Walker, EDGE, Georgia (15); James Pearce Jr., EDGE, Tennessee (26); Xavier Watts, S, Notre Dame (96);
Con una sola scelta durante il secondo giorno Atlanta, proprio come Arizona, è andata a puntellare la difesa con un safety che negli ultimi due anni ha accumulato 13 intercetti. L’idea sembra essere quella di non costringere Penix a segnarne 30 a partita.
Baltimore Ravens
Le scelte: Malaki Starks, S, Georgia (27); Mike Green, EDGE, Marshall (59); Emery Jones Jr., OT, LSU (91);
Qua la faccenda diventa fosca.
Sul talento di Green ho davvero poco da dire, Baltimore si è assicurata un giocatore da primo round verso la fine del secondo, ma sono incredibilmente a disagio dato che Green è scivolato fino a questo punto del draft a causa di due accuse di violenza sessuale fra scuole superiori e università: queste accuse non hanno portato a nessuna indagine, ma in luce di quanto sta accadendo con Justin Tucker non sono sicuro che Baltimore abbia preso una decisione chissà quanto saggia a chiudere un occhio e focalizzarsi esclusivamente sulla produttività del ragazzo.
Buffalo Bills
Le scelte: Maxwell Hairston, CB, Kentucky (30); T.J. Sanders, DT, South Carolina (41); Landon Jackson, EDGE, Alabam (72);
Non ho molto da recriminare sulla decisione di Buffalo di devolvere le scelte più pesanti al draft esclusivamente al reparto difensivo, tuttavia un paio di mani in più al buon Josh Allen avrebbero fatto comodo.
Sia quello che sia, era imprescindibile infondere nuova linfa vitale a una linea difensiva non eccessivamente giovane.
Carolina Panthers
Le scelte: Teitaroa McMillan, WR, Arizona (8); Nic Scourton, EDGE, Texas A&M (51); Princely Umanmielen, EDGE, Mississippi (77);
Durante il primo round non hanno potuto fare a meno di mettere le mani su McMillan, il nuovo probabile faro del gioco aereo che dovrà aiutare Bryce Young a confermarsi titolare: durante il secondo giorno si sono ricordati di aver bisogno di una decina scarsa di titolari in difesa e si sono rifatti con gli interessi portandosi a casa ben due pass rusher.
Il peggior reparto difensivo della lega ha ricevuto parte dell’aiuto di cui aveva bisogno, ma è lapalissiano che il lavoro da fare sia ancora tanto.
Chicago Bears
Le scelte: Colston Loveland, TE, Michigan (10); Luther Burden III, WR, Missouri (39); Ozzy Trapilo, OT, Boston College (56); Shemar Turner, DT, Texas A&M (62);
Prima scelta, tight end.
Seconda scelta, uno dei ricevitori più elettrizzanti disponibili al draft criminalmente scivolato al secondo round.
Terza scelta, un offensive tackle che porta avanti il massiccio lavoro di ristrutturazione della linea d’attacco.
Caleb Williams e Ben Johnson non possono che sorridere. Che sia il caso di abituarsi a pensare ai Bears come a una squadra a trazione anteriore?
Cincinnati Bengals
Le scelte: Shemar Stewart, EDGE, Texas A&M (17); Demetrius Knight Jr., LB, South Carolina (49); Dylan Fairchild, G, Georgia (81);
Poco da rimproverare a Cincinnati che durante il secondo giorno ha portato avanti il lavoro di ricostruzione della difesa - o se preferite il reparto che ha costretto Burrow a sprecare una stagione da MVP - e della linea d’attacco.
Quello della O-line sembra essere un cantiere tipicamente italiano - meno gli umarell - dal momento che è aperto da almeno un lustro e non sembra destinato a chiudersi tanto in fretta.
Cleveland Browns
Le scelte: Mason Graham, DT, Michigan (5); Carson Schwesinger, LB, UCLA (33); Quinshon Judkins, RB, Ohio State (36); Harold Fannin Jr., TE, Bowling Green (67); Dillon Gabriel, QB, Oregon (94);
Eravamo universalmente convinti che Cleveland sarebbe uscita dal secondo round con Shedeur Sanders: sbagliavamo.
Non sono sicuro che Dillon Gabriel possa essere visto come un legittimo candidato al ruolo vacante di franchise quarterback, ma sono piuttosto convinto che saremo nostro malgrado costretti a parlare per mesi della sorprendente decisione di puntare su di lui piuttosto che sullo stesso Sanders che, fino a non troppo tempo fa, era associato alla loro seconda scelta assoluta.
Dallas Cowboys
Le scelte: Tyler Booker, G, Alabama (12); Donovan Ezeiruaku, EDGE, Boston College (44); Shavon Revel Jr., CB, East Carolina (76);
Zitti zitti i Dallas Cowboys stanno mettendo insieme un ottimo draft assicurandosi ottimi giocatori in ruoli in cui sono scoperti.
In quasi tutti i mock draft Ezeiruaku era dato verso la fine del primo round, quindi va da sé che esserselo portato a casa con la 44 sia un affare enorme - soprattutto se si tiene presente che giocherà nel lato opposto a Parsons.
Mi stanno piacendo.
Denver Broncos
Le scelte: Jahdae Barron, CB, Texas (20); R.J. Harvey, RB, UCF (60); Pat Bryant, WR, Illinois (74); Sai’vion Jones, EDGE, LSU (101);
Rido pensando agli analisti pagati per mettere in dubbio la scelta di Sean Payton di rivolgersi a un determinato running back: devo forse elencarvi tutti i portatori di palloni che con lui hanno avuto successo ai tempi dei Saints?
Harvey può essere visto come la versione 2.0 di Alvin Kamara e sappiamo tutti cosa Payton abbia tirato fuori da colui che con sei touchdown il giorno di Natale… la sapete già questa storia, mi fermo.
Se vi va potete vederlo come un Darren Sproles leggermente più fisicato.
Detroit Lions
Le scelte: Tyleik Williams, DT, Ohio State (28); Tate Ratledge, G, Georgia (57); Isaac TeSlaa, WR, Arkansas (70);
Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di constatare che il big board dei Detroit Lions sia clamorosamente diverso da quelli compilati dagli analisti: finora, va detto, i risultati hanno sempre dato ragione a Brad Holmes e soci.
Sia Ratledge che TeSlaa - cognome sfortunato in questo momento storico - hanno le caratteristiche fisiche necessarie per giocare in una squadra allenata da Dan Campbell.
Green Bay Packers
Le scelte: Matthew Golden, WR, Texas (23); Anthony Belton, OT, N.C. State (54); Savion Williams, WR, TCU (87);
In questi due giorni Green Bay ha selezionato complessivamente tre giocatori, due dei quali ricevitori: da qualche parte del Perù Aaron Rodgers, fra una leccata di rospo e l’altra, starà imprecando.
Pure loro mi stanno piacendo.
Houston Texans
Le scelte: Jayden Higgins, WR, Iowa State (34); Aireontae Ersery, OT, Minnesota (48); Jaylin Noel, WR, Iowa State (79); Jaylin Smith, CB, USC (97);
Le prime quattro scelte del draft dei Texans hanno tutte avuto luogo questa notte e se da una parte l’offensive tackle era così prevedibile da essere diventato inevitabile, dall’altra la decisione di investire sulla coppia di ricevitori di Iowa State ha tremendamente senso, soprattutto in luce di quanto occorso al povero Tank Dell.
La loro priorità era quella di mettere Stroud nella posizione di ricominciare a essere il giocatore di cui ci siamo innamorati nel 2023.
Indianapolis Colts
Le scelte: Tyler Warren, TE, Penn State (14); J.T. Tuimoloau, EDGE, Ohio State (45); Justin Walley, CB, Minnesota (80);
Dopo aver messo le mani sul tight end che verosimilmente sfonderà il muro delle 500 yard stagionali per la prima volta dai tempi di Eric Ebron, il GM Ballard si è concentrato sulla difesa: la secondaria appare completamente irriconoscibile rispetto a quella della scorsa stagione e questa non è una brutta notizia per un reparto che ha permesso ai quarterback avversari di completare quasi il 70% dei lanci tentati.
Jacksonville Jaguars
Le scelte: Travis Hunter, CB/WR, Colorado (2); Caleb Runsaw, CB, Tulane (88); Wyatt Milum, G, West Virginia (89);
Costretti a pazientare per ore dopo aver sacrificato preziose munizioni per Travis Hunter, Jacksonville ha saggiamente optato per il soddisfacimento di due bisogni primari.
Le scelte spedite a Cleveland sarebbero tornate utili a una squadra così lacunosa, ma come già detto ieri la città necessitava di un giocatore unico nel suo genere come Hunter che, ve lo confesso, non ho idea di come sarà utilizzato.
Kansas City Chiefs
Le scelte: Josh Simmons, OT, Ohio State (32); Omarr Norman-Lott, DT, Tennessee (63); Ashton Gillotte, EDGE, Louisville (66); Nohl Williams, CB, California (85);
Negli ultimi anni poche squadre si sono distinte più dei Chiefs per la capacità di sviluppare nel migliore dei modi giovani difensori selezionati al draft: dopo essersi assicurati i tackle di cui avevano bisogno hanno investito con aggressività sul reparto di coach Spagnuolo. Notizia tutt’altro che esaltante per il resto della NFL.
Las Vegas Raiders
Le scelte: Ashton Jeanty, RB, Boise State (6); Jack Bech, WR, TCU (58); Darien Porter, CB, Iowa State (68); Caleb Rogers, G, Texas Tech (98); Charles Grant, OT, William & Mary (99);
Quattro attaccanti su cinque giocatori selezionati e, volendo, c’è ancora disponibile Shedeur Sanders: dai che forse a Las Vegas c’è un progetto finalmente coerente.
Prendetevi un minuto per leggere la tragica storia di Jack Bech, giocatore per cui sarà impossibile non tifare.
Los Angeles Chargers
Le scelte: Omarion Hampton, RB, North Carolina (22); Tre Harris, WR, Mississippi (55); Jamaree Caldwell, DT, Oregon (86);
Io amo i Los Angeles Chargers di Jim Harbaugh che, dopo aver speso le prime due scelte per gente in grado di aiutare fin da subito il povero Justin Herbert, si è portato a casa un defensive tackle con la capacità di portare pressione al quarterback: bello segnare punti e tutto quello che volete, ma in questo sport si vince in trincea.
Attenzione a Tre Harris, Herbert potrebbe togliersi grandi soddisfazioni grazie a un ricevitore incontenibile in copertura man-to-man.
Los Angeles Rams
Le scelte: Terrance Ferguson, TE, Oregon (46); Josaiah Stewart, EDGE, Michigan (90);
Non ho ricordi di un tight end dei Rams che abbia chissà quanto contribuito durante l’era McVay: che sia Ferguson quello destinato a spezzare questa “maledizione”?
In luce dell’encomiabile capacità di sviluppare defensive lineman presterei molta attenzione all’aggiunta di Stewart.
Miami Dolphins
Le scelte: Kenneth Grant, DT, Michigan (13); Jonah Savaiinaea, G, Arizona (37);
Miami aveva disperatamente bisogno di aiuto lungo la linea d’attacco e Savaiinaea garantisce sufficiente fisicità e versatilità per competere per un posto da titolare fin da subito - ha giocato sia come tackle su entrambi i lati che come guardia.
Curioso vederli puntare su giocatori così fisici dopo aver passato interi draft ad assemblare staffette 4x100.
Minnesota Vikings
Le scelte: Donovan Jackson, G/OT, Ohio State (24); Tai Felton, WR, Maryland (102);
Il rovescio della medaglia del draft dello scorso anno.
Credevo fossero sufficientemente profondi a ricevitori, ma è chiaro che l’aiuto a un quarterback “rookie” come McCarthy non possa mai essere abbastanza.
New England Patriots
Le scelte: Will Campbell, OT, LSU (4); TreVeyon Henderson, RB, Ohio State (38); Kyle Williams, WR, Washington State (69); Jared Wilson, C, Georgia (95);
Un discorso simile a quello fatto cinque minuti fa su Caleb Williams, anche se nel caso di Chicago è più corretto parlare di profondità che di necessità: quattro giocatori draftati, tutti e quattro possibili titolari chiamati ad aiutare fin da subito Drake Maye.
Dovevano assolutamente investire sull’attacco e lo hanno fatto con decisione e lucidità, anche se dopo i recenti fallimenti mi si gela il sangue nei vari vasi a vederli selezionare un ricevitore.
New Orleans Saints
Le scelte: Kelvin Banks Jr., G/OT, Texas (9); Tyler Shough, QB, Louisville (40); Vernon Broughton, DT, Texas (71); Jonas Sanker, S, Virginia (93);
Difficile parlare di Broughton e Sanker dopo averli visti snobbare Shedeur Sanders per Tyler Shough, rookie che a settembre spegnerà 26 candeline e che qualche anno fa ha fatto da backup allo stesso Justin Herbert che sta preparando la sesta stagione fra i professionisti.
Per intenderci, Lamar Jackson ha 28 anni ed è in NFL dal 2018: scelta particolare, davvero.
New York Giants
Le scelte: Abdul Carter, EDGE, Penn State (3); Jaxson Dart, QB, Ole Miss (25); Darius Alexander, DT, Toledo (65);
Ma sì, continuiamo a investire sulla D-line ripensando ai bei tempi in cui quello stesso reparto rendeva impossibile la vita a Tom Brady al Super Bowl grazie ai vari Tuck, Umenyiora, Pierre-Paul e Canty.
New York Jets
Le scelte: Armand Membou, OT, Missouri (7); Mason Taylor, TE, LSU (42); Azareye’h Thomas, CB, Florida State (73);
Apprezzo davvero la scelta di puntare su un tight end, ruolo nel quale i Jets non trovano una risposta dai tempi di… Dustin Keller?
Non riesco a capire cosa porti un genitore a dare al proprio pargolo un nome che termina in apostrofo-acca, ma vabbè, passiamo agli Eagles.
Philadelphia Eagles
Le scelte: Jihaad Campbell, LB, Alabama (31); Andrew Mukuba, S, Texas (64);
Altro giro, altro difensore candidato a giocare un ruolo chiave fin da subito in sostituzione di Gardner-Johnson.
Vic Fangio è un uomo felice.
Pittsburgh Steelers
Le scelte: Derrick Harmon, DT, Oregon (21); Kaleb Johnson, RB, Iowa (83);
Non ho nulla in contrario alla scelta di puntare su Kaleb Johnson, anzi lo reputo un ottimo giocatore, ma morirei dalla voglia di vedere cosa sia in grado di fare Jaylen Warren nel momento in cui gli viene chiesto di essere il leader di un backfield.
La scelta di passare oltre a Sanders è un’ulteriore strizzata d’occhio ad Aaron Rodgers?
Ah sì, scherzavo: quella di Derrick Harmon è indubbiamente la storia più emozionante del draft.
San Francisco 49ers
Le scelte: Mykell Williams, EDGE, Georgia (11); Alfred Collins, DT, Texas (43); Nick Martin, LB, Oklahoma State (75); Upton Stout, CB, Western Kentucky (100);
Ma che cortesi i San Francisco 49ers che hanno steso il tappeto rosso al figliol prodigo Robert Saleh spendendo ogni singola scelta al draft per difensori.
Scherzi a parte, qui è utile ricordare che ai tempi di Garoppolo San Francisco arrivò a tanto così dal Lombardi principalmente grazie a una difesa estremamente feroce - con particolare enfasi sul front seven.
Seattle Seahawks
Le scelte: Grey Zabel, OL, North Dakota State (18); Nick Emmanwori, S, South Carolina (35); Elijah Arroyo, TE, Miami (50); Jalen Milroe, QB, Alabama (92);
Forse fino a questo momento il mio draft preferito in assoluto.
Emmanwori sarà utilizzato da Macdonald come una sorta di Kyle Hamilton, Arroyo è un playmaker fatto e finito e Milroe può essere visto come intrigante polizza assicurativa nello sciagurato caso in cui l’esperimento Darnold dovesse fallire: il QB di Alabama ha tutti i tratti atletici necessari per avere successo nella NFL moderna, anche se necessita di tempo per essere sviluppato.
Tampa Bay Buccaneers
Le scelte: Emeka Egbuka, WR, Ohio State (19); Benjamin Morrison, CB, Notre Dame (53); Jacob Parrish, CB, Kansas State (84);
Dopo averci sorpresi puntando su un ricevitore, i Buccaneers si sono saggiamente dedicati alla ristrutturazione di una secondaria che nel 2024 è stata falcidiata dagli infortuni. La cattiva notizia, se così si può definire, è che entrambi i giocatori saranno chiamati a contribuire fin da subito.
Tennessee Titans
Le scelte: Cam Ward, QB, Miami (1); Oluwafemi Oladejo, EDGE, UCLA (52); Kevin Winston Jr., S, Penn State (82),
Esiste una prima scelta assoluta al draft dimenticata più velocemente di Cam Ward?
Sto percependo poco rispetto per un ragazzo con tutte le carte in regola per diventare una stella in questa lega, anche se ammetto sia stato calato in una situazione non propriamente ideale.
Washington Commanders
Le scelte: Josh Conerly Jr., OT, Oregon (29); Trey Amos, CB, Mississippi (61);
Il nuovo regime dei Commanders si sta distinguendo per la sorprendente capacità di selezionare giocatori pronti a contribuire fin da subito e Amos alla 61 può essere visto come ennesimo affare di un front office che ci sta facendo emozionare.
"Difficile parlare di Broughton e Sanker dopo averli visti snobbare Shedeur Sanders per Tyler Shough...."
E pensare che con Drew Brees mezzo invalido potevano vincere il Super Bowl, senza i deliri delle zebre.
Sembra passato un secolo.
Farò fatica a togliermi dalla testa nei prossimi giorni l'immagine di rodgers che lecca rospi con addosso solo un poncho ahahaha