Le squadre uscite peggio dall'offseason NFL 2025
Ogni articolo che contiene la parola "meglio" sarà seguito da uno che conterrà la parola "peggio", lo sapete
Due giorni fa vi ho parlato delle squadre uscite meglio dalla offseason: oggi, per completare l’opera, vi parlerò di quelle che a mio avviso ne sono uscite peggio.
Miami Dolphins
Non me ne vogliano i tifosi, ma nei confronti dei Miami Dolphins ho iniziato a sviluppare una rancorosa disillusione.
Negli ultimi anni, infatti, nessuna squadra è stata consistentemente più deludente di quella ubicata in Florida perché si sa, le più grandi delusioni sono quelle cullate dalle aspettative e, in tutta sincerità, sono diventato insofferente a partite da 70 punti se poi quando è necessaria una vittoria per dare un senso alla propria stagione - o, nella migliore delle ipotesi, per qualificarsi al Divisional Round: quindi Miami è precipitata dentro questo articolo per puro e semplice rancore?
No. O meglio, non solo.
Per quanto parlare di ricostruzione non abbia assolutamente senso, Miami negli ultimi mesi non è affatto migliorata, anzi, il contrario. In una division saldamente in mano ai Buffalo Bills, non solo Miami non è stata in grado di colmare parte del gap con i campioni in carica, ma ha pure visto ridursi quello esistente fra lei e i New England Patriots: no, non vi sto dicendo che New England sia una squadra migliore di Miami, ma negli ultimi mesi non hanno affatto consolidato il piazzamento d’onore in division.
Per una squadra alla disperata ricerca di affermazione e consacrazione gli ultimi mesi sono stati discretamente tragici a causa delle perdite di Jevon Holland, Terron Armstead e quella imminente di Jalen Ramsey. Non sicuramente una diaspora di talento insormontabile, ma per una squadra impantanata nella mediocrità perdere giocatori del genere è tutt’altro che banale, soprattutto perché linea d’attacco e secondaria appaiono più sguarnite che mai.
La speranza è che gente come Chubb e Phillips ritrovi la forma e la salute dei giorni migliori, ma penso possiate capire che sia per cause endogene che esogene la posizione di Miami non sia minimamente migliorata.
New Orleans Saints
Morte, tasse e il fondatore del sito matiofubol che scagazza appassionatamente sulla pianificazione dei New Orleans Saints.
Non credo esista una squadra in una posizione peggiore di quella in cui, oramai da un lustro, sguazza quella della Louisiana. Fatico a comprendere le motivazioni che spingono una franchigia condannata a trascorrere l’eternità nell’inferno salariale a staccare assegni così impegnativi per confermare i vari Chase Young e Juwan Johnson, sicuramente due buoni giocatori ma in nessun piano del reale stelle capaci di rimettere in carreggiata una franchigia diventata velocemente sinonimo di mediocrità dopo il ritiro del leggendario Drew Brees.
Non ho intenzione di spendere chissà quante righe a fare l’avvocato del diav… di Shedeur Sanders, ma se c’era una squadra che poteva permettersi di accollarsi il carrozzone Sanders era proprio quella allenata da Kellen Moore: cos’avrebbero avuto da perderci? Appare evidente che siano destinati a una stagione assolutamente anonima da non troppe vittorie, quindi perché non “rischiare” di mettere le mani su un franchise quarterback? Che senso ha puntare su un rookie-solo-di-nome che verso fine settembre festeggerà il ventiseiesimo compleanno?
L’innesto di Kelvin Banks Jr. al primo round del draft potrebbe finalmente rimettere in sesto l’intera offensive line, ma con Carr in dubbio per il 2025 e un’altra stagione verosimilmente finita ancor prima di iniziare erano sicuramente nella posizione di prendersi un rischio calcolato che avrebbe potuto pagare dividendi a lungo termine.
Auguro il meglio a Shough, ma se mi concentro riesco già a sentire l’aspro sfregamento dei cingoli del carro armato.
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