Il pagellone del Draft NFL 2025 - AFC
Partendo come sempre dalle sedici squadre della AFC, diamo un ultimo sguardo al Draft NFL del 2025
Prima di partire permettetemi di condividere con voi l’ottimo lavoro di René Bugner, utente di Twitter che ha compilato un’utilissima tabella nella quale ha raccolto le valutazioni del draft delle maggiori testate giornalistiche americane per poi farne una media.
Bene, direi di poter partire dato che di parole ne digiterò fin troppe qua sotto.
[Sentitevi liberi di salvarla per poi riderci sopra fra un paio di anni.]
AFC NORTH
Baltimore Ravens
Le scelte: Malaki Starks, S, Georgia (27); Mike Green, EDGE, Marshall (59); Emery Jones Jr., OT, LSU (91); Teddye Buchanan, LB, California (129); Carson Vinson, OT, Alabama A&M (141); Bilhal Kone, CB, Western Michigan (178); Tyler Loop, K, Arizona (186); LaJohntay Wester, WR, Colorado (203); Aeneas Peebles, DT, Virginia Tech (210); Robert Longerbeam, CB, Rutgers (212); Garrett Dellinger, G, LSU (243).
Voto: 7,5. Sono stati colmati i pochi buchi presenti a roster e, per non farsi mancare niente, hanno investito su un paio di giocatori da sviluppare con pazienza nei prossimi anni.
Continuo a essere a disagio per la scelta di Mike Green, specialmente con la matassa Tucker ancora da dipanare, ma non posso che applaudire la decisione di aggiungere quanta più profondità possibile lungo la linea d’attacco: tutto questo può essere visto come la continuazione del lavoro di ristrutturazione iniziato lo scorso anno. Considerando l’efficienza con cui nel corso degli anni sono riusciti a sviluppare offensive lineman selezionati durante il terzo giorno - Ryan Jensen, Bradley Bozeman e Ben Powers fra gli esempi più recenti - non posso che dichiararmi fiducioso per il futuro.
In generale mi trovo d’accordo con la scelta di devolvere il draft al reparto difensivo, soprattutto avendo ben presente la prolificità dell’attacco nel 2024.
Giocatore preferito selezionato al draft: Malaki Starks. La NFL negli ultimi anni ha palesemente snobbato i safety, quindi Baltimore per ribadire la propria diversità continua a investire pesantemente sul ruolo: la mia squadra del cuore.
Cincinnati Bengals
Le scelte: Shemar Stewart, EDGE, Texas A&M (17); Demetrius Knight Jr., LB, South Carolina (49); Dylan Fairchild, G, Georgia (81); Barrett Carter, LB, Clemson (119); Jalen Rivers, OT, Miami (153); Tahj Brooks, RB, Texas Tech (193).
Voto: 6,5. Dovevano puntellare il reparto difensivo e, soprattutto, individuare il sostituto di Trey Hendrickson: missione parzialmente compiuta dal momento che avrebbero avuto bisogno di almeno mezza dozzina di giocatori. Purtroppo - o per fortuna - questi rookie saranno chiamati a contribuire fin da subito dato che il reparto difensivo ha bisogno di disperato e immediato aiuto.
Dando un’occhiata su e giù per il web ho notato che fior di analisti abbiano seppellito il draft di Cincinnati per le mancate aggiunte di defensive back a quella che può essere vista come una delle peggiori secondarie della lega: sfortunatamente i bisogni erano così numerosi che non era verosimile pensare sarebbero riusciti a soddisfarli tutti con sei misere scelte. Immagino che questo sia l’altro lato della medaglia della decisione di devolvere una fetta di spazio salariale così consistente su tre giocatori.
Giocatore preferito selezionato al draft: Jalen Rivers. La speranza è sempre quella che prima o poi riescano a trovare gente attorno alla quale costruire una linea d’attacco degna di Joe Burrow.
Cleveland Browns
Le scelte: Mason Graham, DT, Michigan (5); Carson Schwesinger, LB, UCLA (33); Quinshon Judkins, RB, Ohio State (36); Harold Fannin Jr., TE, Bowling Green (67); Dillon Gabriel, QB, Oregon (94); Dylan Sampson, RB, Tennessee (126); Shedeur Sanders, QB, Colorado (144).
Voto: non ne ho idea, qualsiasi cosa dal 4 al 10. Ho amato le prime quattro scelte perché sono andate a rispondere con decisione ad alcuni dei loro bisogni più impellenti, ma se c’era una franchigia che non poteva sobbarcarsi il dualismo fra due quarterback rookie era proprio quella dell’Ohio. Come già ripetuto più volte c’è il serio rischio che vada a crearsi un circo di una tossicità capace di costringere nonno Flacco al ritiro - anche se Sanders al quinto round è indubbiamente LA value pick del draft.
La speranza è che abbiano un piano serio e coerente su come gestire il traffico in una quarterback room improvvisamente più affollata di una strada di Saigon all’ora di punta. Mi intristisce pensare che un altrimenti ottimo draft sarà valutato esclusivamente in funzione del rendimento di Shedeur Sanders poiché Graham, Schwesinger e Judkins hanno tutto il necessario per fare bene fin da subito.
Giocatore preferito selezionato al draft: Shedeur Sanders per il semplice fatto che poco dopo il Super Bowl molti lo associassero ai Marroni con la seconda scelta assoluta, non con la 144esima.
Pittsburgh Steelers
Le scelte: Derrick Harmon, DT, Oregon (21); Kaleb Johnson, RB, Iowa (83); Jack Sawyer, EDGE, Ohio State (123); Yahya Black, DT, Iowa (164); Will Howard, QB, Ohio State (185); Carson Bruener, LB, Washington (226); Donte Kent, CB, Central Michigan (229).
Voto: 7+. Escono dal draft senza il benedetto quarterback… anzi, ancora peggio, ora si sono messi nelle imprevedibili e appiccicose mani di Aaron Rodgers: sia quello che sia, ci potremmo trovare davanti a un altrimenti buon roster condannato all’ennesimo quarterback ponte.
Solo che questa volta hanno deciso di affidarsi a quello più imprevedibile in assoluto… e tossico. In più sensi.
Appare evidente che l’obiettivo principale di questo draft fosse quello di scongiurare il rischio del sequel del Wild Card Weekend dello scorso gennaio quando il front seven è stato umiliato dalla linea d’attacco dei Ravens che ha permesso a Jackson e Henry di accumulare quasi 300 rushing yard: stiamo parlando degli Steelers, di una squadra il cui ethos è costruito su fisicità e orgoglio, quindi non posso che approvare la decisione di investire così massicciamente sul front seven, soprattutto con la carriera dell’Hall of Famer Heyward agli sgoccioli.
Giocatore preferito selezionato al draft: Kaleb Johnson. Ben complementare a Jaylen Warren, Johnson può essere visto come un tipico ariete da sfondamento che ben si addice al carattere di questa franchigia.
AFC EAST
Buffalo Bills
Le scelte: Maxwell Hairston, CB, Kentucky (30); T.J. Sanders, DT, South Carolina (41); Landon Jackson, EDGE, Alabama (72); Deone Walker, DT, Kentucky (109); Jordan Hancock, CB, Ohio State (170); Jackson Hawes, TE, Georgia Tech (173); Dorian Strong, CB, Virginia Tech (177); Chase Lundt, OT, Connecticut (206); Kaden Prather, WR, Maryland (240).
Voto: 7,5. Nell’anno in cui l’attacco avrebbe dovuto fare un passo indietro Josh Allen ha vinto l’MVP, perciò approvo totalmente la decisione di investire con così tanta convinzione sul reparto difensivo dato che finché under center ci sarà il numero 17 non avranno problemi a mettere punti a tabellone.
Credo abbiano fatto bene a dedicare anima e cor… draft al reparto difensivo per il semplice motivo che, anno dopo anno, ai playoff l’attacco guidato da Mahomes riesce ineluttabilmente a segnare un punto in più di quello capitanato dall’MVP: perché quindi non fare il possibile per inceppare i meccanismi del reparto offensivo di Andy Reid? L’encomiabile impegno profuso durante lo scorso weekend porta definitivamente a termine la mini-ricostruzione iniziata lo scorso anno.
Giocatore preferito selezionato al draft: Landon Jackson. Esclusivamente perché ha l’alopecia e per questo motivo avrà il mio incondizionato supporto per tutto il corso della sua - si spera - lunga carriera.
Miami Dolphins
Le scelte: Kenneth Grant, DT, Michigan (13); Jonah Savaiinaea, G, Arizona (37); Jordan Phillips, DT, Maryland (143); Jason Marshall Jr., CB, Florida (150); Dante Trader Jr., S, Maryland (155); Ollie Gordon II, RB, Oklahoma State (179); Quinn Ewers, QB, Texas (231); Zeek Biggers, DT, Georgia Tech (253).
Voto: 6,5. Hanno rimpolpato le trincee con le scelte più pesanti, ma per una squadra incompleta come Miami due scelte all’interno delle prime 100 erano ovviamente insufficienti - soprattutto in luce di dipartite e infortuni vari. Molti rookie potrebbero essere costretti a giocare snap pesanti fin da subito, preoccupante.
Mi sembra inappropriato parlare di cambio di filosofia, ma dopo anni spesi a investire su velocità ed esplosività all’esterno è indubbiamente strano vederli puntare così pesantemente su muscoli e massa.
Il GM Grier si trova in una posizione davvero scomoda poiché dopo anni passati a spendere come non ci fosse un domani non può nemmeno esibire una singola vittoria ai playoff, quindi approvo questo apparente “cambio di approccio” che, come avrete notato, ho messo fra virgolette.
Giocatore preferito selezionato al draft: Jonah Savaiinaea. Necessitavano disperatamente di muscoli e cattive maniere all’interno della linea d’attacco.
New England Patriots
Le scelte: Will Campbell, OT, LSU (4); TreVeyon Henderson, RB, Ohio State (38); Kyle Williams, WR, Washington State (69); Jared Wilson, C, Georgia (95); Craig Woodson, S, California (106); Joshua Farmer, DT, Florida State (137); Bradyn Swinson, EDGE, LSU (146); Andres Borregales, K, Miami (182); Marcus Bryant, OT, Missouri (220); Julian Ashby, LS, Vanderbilt (251); Kobee Minor, CB, Memphis (257).
Voto: 9+. Necessaria qualità e salvifica quantità per la squadra dal roster dal valore assoluto più basso della lega. Hanno messo a disposizione di Drake Maye gente pronta a semplificargli la vita fin da subito: la sempre più apatica e confusa fanbase ha buone ragioni per vivere i prossimi mesi con un filo di serenità.
Confrontando il reparto offensivo dello scorso autunno a quello che potrebbe scendere in campo a settembre si noterà che l’unica - o meglio, una delle poche - costanti sarà il giocatore sotto il centro: una buona notizia se si tiene presente quanto promettente sia risultato Maye e quanto inadeguato sia stato il resto dell’attacco.
Draft fondamentale per una franchigia costretta a battere un colpo dopo essere apparentemente precipitata nell’irrilevanza dall’addio di Tom Brady.
Giocatore preferito selezionato al draft: Kyle Williams. Che sia Williams a spezzare la maledizione dei ricevitori selezionati al draft dai Patriots?
New York Jets
Le scelte: Armand Membou, OT, Missouri (7); Mason Taylor, TE, LSU (42); Azareye’h Thomas, CB, Florida State (73); Arian Smith, WR, Georgia (110); Malachi Moore, S, Alabama (130); Francisco Mauigoa, LB, Miami (162); Tyler Baron, EDGE, Miami (176).
Voto: 8-. Non avevano a disposizione chissà quante scelte, ma potrebbero essersi portati a casa quattro giocatori pronti a giocare da titolari fin da settembre: attenzione che stanno costruendo un’infrastruttura piuttosto intrigante attorno a Justin Fields. Membou e Fashanu potrebbero sigillare gli estremi della linea d’attacco per almeno il prossimo lustro, mentre l’ottimo Mason Taylor ha tutti i tratti atletici - e genetici - necessari per trasformarsi in un tight end estremamente produttivo proprio come i colleghi Warren e Loveland.
Attenzione alla linea d’attacco che, noto ora, è formata da tre scelte al primo round, una al secondo - il centro Tippmann - e John Simpson, recente investimento in free agency. Aaron Glenn non può che sorridere visto che, proprio come nel caso dei Lions, si sta costruendo dall’interno all’esterno.
Giocatore preferito selezionato al draft: Mason Taylor. Quanto è soddisfacente che i New York Jets siano diventati la squadra di un’icona dei Dolphins come Jason Taylor?
AFC WEST
Denver Broncos
Le scelte: Jahdae Barron, CB, Texas (20); R.J. Harvey, RB, UCF (60); Pat Bryant, WR, Illinois (74); Sai’vion Jones, EDGE, LSU (101); Que Robinson, EDGE, Alabama (134); Jeremy Crawshaw, P, Florida (216); Caleb Lohner, TE, Utah (241).
Voto: 7. Dopo questo draft una delle migliori secondarie della lega fa ancora più paura e, forse, potrebbero aver messo a disposizione di Payton i giocatori che gli mancavano per permettergli di dare pienamente sfogo alla sua impareggiabile creatività.
La division in cui hanno la sfortuna di militare è il feudo di Patrick Mahomes e dei Kansas City Chiefs e, purtroppo per loro, in questo sport è difficile arrivare fino in fondo senza aver successo all’interno della propria division: per questa ragione non potrò mai storcere il naso dinanzi ai loro tentativi di migliorare continuamente una secondaria che può già vantare il Defensive Player of the Year in carica.
Avendo negli occhi il successo - e il pesante coinvolgimento nel gioco aereo - dei running back ai tempi dei Saints sono molto intrigato dall’innesto di R.J. Harvey che, infatti…
Giocatore preferito selezionato al draft: R.J. Harvey. …è la mia scelta preferita del loro draft.
Kansas City Chiefs
Le scelte: Josh Simmons, OT, Ohio State (32); Omarr Norman-Lott, DT, Tennessee (63); Ashton Gillotte, EDGE, Louisville (66); Nohl Williams, CB, California (85); Jalen Royals, WR, Utah State (133); Jeffrey Bassa, LB, Oregon (156); Brashard Smith, RB, SMU (228).
Voto: 8+. Come se avessero avuto davvero bisogno di un draft del genere per migliorare la competitività di un nucleo che ha preso parte agli ultimi tre Super Bowl. Negli anni hanno dato prova di saper sviluppare i propri giocatori, soprattutto in difesa, quindi attenzione a ciò che potranno fare i vari Norman-Lott, Gillotte e Bassa: se non siete convinti vi invito a pensare al recente successo dei vari Karlaftis, McDuffie, Cook, Chennal e Conner, tutti giovani che hanno dato un contributo inestimabile al conseguimento del repeat - e del quasi threepeat.
Veach ha dimostrato di eccellere al draft ed è a suo modo deprimente che il loro weekend abbia riscosso tutti questi consensi, anche se per nostra fortuna il draft è una scienza che si valuta esclusivamente con il senno di poi.
Giocatore preferito selezionato al draft: Josh Simmons. Esattamente il giocatore di cui avevano bisogno nella posizione in cui erano maggiormente scoperti.
Las Vegas Raiders
Le scelte: Ashton Jeanty, RB, Boise State (6); Jack Bech, WR, TCU (58); Darien Porter, CB, Iowa State (68); Caleb Rogers, G, Texas Tech (98); Charles Grant, OT, William & Mary (99); Dont’e Thornton Jr., WR, Tennessee (108); Tonka Hemingway, DT, South Carolina (135); J.J. Pegues, DT, Mississippi (180); Tommy Mellott, WR, Montana State (213); Cam Miller, QB, North Dakota State (215); Cody Lindenberg, LB, Minnesota (222).
Voto: 8,5. Un discorso molto simile a quello fatto poc’anzi con i New England Patriots: quantità e qualità. A differenza degli ultimi anni possono finalmente vantare un allenatore dalle idee chiare e con una visione d’insieme che mi permettono di dargli in beneficio del dubbio.
A bocce ferme mi sento di definire Geno Smith come il loro miglior quarterback dai sempre più remoti tempi di Derek Carr, ma se abbiamo avuto modo di imparare qualcosa dalla sua resurrezione a Seattle è che renda al meglio se supportato da un gioco di corse efficiente: Jeanty e numerosi rinforzi lungo la linea d’attacco dovrebbero garantire perlomeno efficacia via terra - anche se personalmente mi aspetto vera e propria brillantezza.
Ah sì, gli hanno pure messo a disposizione un paio di ricevitori niente male come Bech e Thornton Jr.: weekend mica male per il figlio putativo di Pete Carroll.
Giocatore preferito selezionato al draft: Jack Bech. La sua è una delle più belle storie del draft.
Los Angeles Chargers
Le scelte: Omarion Hampton, RB, North Carolina (22); Tre Harris, WR, Mississippi (55); Jamaree Caldwell, DT, Oregon (86); Kyle Kennard, EDGE, South Carolina (125); KeAndre Lambert-Smith, WR, Auburn (158); Oronde Gadsen II, TE, Syracuse (165); Branson Taylor, G, Pittsburgh (199); R.J. Mickens, S, Clemson (214); Trikweze Bridges, CB, Florida (256).
Voto: 7+. Secondo draft di Harbaugh, secondo draft nel quale la parola chiave è fisicità. Sono consapevole che gran parte del giudizio sarà legato al rendimento degli skills player, ma indipendentemente da tutto non potremo dire che questo regime non abbia le idee chiare.
Hampton potrebbe essere il running back del futuro di una squadra che vuole correre il più - e meglio - possibile, anche se forse mi intriga maggiormente la scelta di Tre Harris, scivolato fino al secondo round a causa di qualche infortunio di troppo: se sano ha sia la stazza che l’atletismo necessari per diventare il classico ricevitore capace di prenderla in testa a chiunque. Insomma, un profilo perfettamente complementare a quello di McConkey.
Un altro draft fortemente identitario per una squadra che sta imparando a conoscere sé stessa e che, fra non troppo, potrebbe cominciare a far bene consistentemente.
Giocatore preferito selezionato al draft: Tre Harris. Ve l’ho detto che mi intrigava.
AFC SOUTH
Houston Texans
Le scelte: Jayden Higgins, WR, Iowa State (34); Aireontae Ersery, OT, Minnesota (48); Jaylin Noel, WR, Iowa State (79); Jaylin Smith, CB, USC (97); Woody Marks, RB, USC (116); Jaylen Reed, S, Penn State (187); Graham Mertz, QB, Florida (197); Kyonte Hamilton, DT, Rutgers (224); Luke Lachey, TE, Iowa (255).
Voto: 7,5. Si fa fatica a valutare il draft di una squadra uscita a mani vuote dal primo round, ma ammiro la precisione con cui sono andati a indirizzare i bisogni principali del roster: sono davvero intrigato dall’accoppiata di ricevitori in uscita da Iowa State. Finalmente dell’aiuto per il buon Nico Collins, soprattutto in luce della dipartita di Diggs e del gravissimo infortunio patito da Tank Dell che non solo ne mette in dubbio la disponibilità per il 2025, ma a questo punto pure per il resto della carriera.
Ho ancora qualche dubbio sulla linea d’attacco che, oltre che a necessitare di parecchio tempo prima di ingranare, non sono sicuro sia chissà quanto migliorata rispetto a quella che ha condannato Stroud alla sorprendente involuzione. Credo comunque che il front office meriti il beneficio del dubbio in luce della sorprendente velocità con cui hanno ricostruito sulle ceneri del dopo-Watson, quindi voglio accogliere positivamente l’operato dello scorso weekend.
In ogni caso, si sono portati a casa esattamente ciò di cui avevano bisogno. Credo.
Giocatore preferito selezionato al draft: Jaylin Noel. Un gran bel ricevitore che andrà a occupare la slot lasciata libera dallo sfortunatissimo Dell.
Indianapolis Colts
Le scelte: Tyler Warren, TE, Penn State (14); J.T. Tuimoloau, EDGE, Ohio State (45); Justin Walley, CB, Minnesota (80); Jalen Travis, OT, Iowa State (127); D.J. Giddens, RB, Kansas State (151); Riley Leonard, QB, Notre Dame (189); Tim Smith, DT, Alabama (190); Hunter Wohler, LB, Wisconsin (232).
Voto: 7+. Lo dico? Lo dico: da Warren mi aspetto un’annata simile a quella appena vissuta da Bowers. Mi aspettavo qualche offensive lineman in più per sopperire alle perdite di marzo, ma sono convinto abbiano già pronti i successori a Kelly e Fries.
Tornando a Warren, le parole non possono rendere giustizia al bisogno che questa squadra aveva di un tight end di livello, una valvola di sfogo sul corto-medio raggio che possa permettere a Richardson di completare lanci ad alta percentuale e che poi, una volta con la palla in mano, possa macinare yard dopo la ricezione. Era da più di un lustro che Indianapolis non poteva vantare un tight end del genere - dai tempi di Jack Doyle per la precisione.
So che valutare il draft in funzione di un solo giocatore è quanto di più stupido possa esistere, ma in un anno che per Anthony Richardson si preannuncia da dentro o fuori Warren rappresenta la miglior notizia possibile.
Il resto del draft è stato forse un po’ anonimo, ma nel corso degli anni li abbiamo visti sviluppare con lodevole efficienza giocatori selezionati nella parte bassa del draft.
Giocatore preferito selezionato al draft: Tyler Warren. Ma che ve lo dico a fare?
Jacksonville Jaguars
Le scelte: Travis Hunter, CB/WR, Colorado (2); Caleb Runsaw, CB, Tulane (88); Wyatt Milum, G, West Virginia (89); Bhayshul Tuten, RB, Virginia Tech (104); Jack Kiser, LB, Notre Dame (107); Jalen McLeod, LB, Auburn (194); Rayuan Lane III, S, Navy (200); Jonah Monheim, C, USC (221); LeQuint Allen, RB, Syracuse (236).
Voto: 7,5. I bisogni erano troppi per essere soddisfatti attraverso un solo draft, ma non è affatto banale che la squadra che ha costretto i propri tifosi all’apatia come ancora di salvezza abbia fatto i salti mortali per assicurarsi il giocatore più elettrizzante del draft.
L’aggressività con cui il neo-GM Gladstone è andato a scalare il tabellone per portarsi a casa Travis Hunter anticipare l’approccio manageriale per il futuro: Jacksonville probabilmente non ne può più di questa mediocrità che spesso si è tradotta in desolante passività, il nuovo regime vuole essere in controllo del proprio destino, non in balia degli eventi - o meglio, delle sconfitte - e non sembra aver paura di correre rischi.
Mi aspetto un contributo immediato da almeno quattro delle prime cinque scelte - tutte arrivate entro le prime 107 -, soprattutto avendo a mente quanto fosse deficitario il loro roster.
Giocatore preferito selezionato al draft: Bhayshul Tuten. Perfettamente complementare al più roccioso Bigsby, immagino che Tuten avrà un ruolo fin da subito sotto la guida di un allenatore che ha aiutato Bucky Irving a vivere una seconda metà di stagione da All-Pro.
Tennessee Titans
Le scelte: Cam Ward, QB, Miami (1); Oluwafemi Oladejo, EDGE, UCLA (52); Kevin Winston Jr., S, Penn State (82); Chimere Dike, WR, Florida (103); Gunnar Helm, TE, Texas (120); Elic Ayomanor, WR, Stanford (136); Jackson Slater, G, Sacramento State (167); Marcus Harris, CB, California (183); Kalel Mullings, RB, Michigan (188).
Voto: 8. Stimo l’impegno con il quale sono andati mettere a disposizione di Cam Ward gente in grado di ricevere il pallone e semplificargli la vita come Dike, Helm e Ayomanor. Nel caso in cui la linea d’attacco dovesse reggere Tennessee potrebbe metterci davanti a un reparto più divertente del previsto.
L’addio di Tannehill e Henry li ha condannati a un 2024 di rara tristezza, perciò sarebbe in un certo senso imprescindibile che il reparto di Ward lanciasse fin da subito segnali incoraggianti, anche se mi rendo conto che caricare di aspettative un rookie sarebbe oltremodo ingiusto, soprattutto se questo rookie copre la posizione di quarterback ed è stato selezionato con la prima scelta assoluta.
Viene naturale chiedersi quale possa essere il destino dell’ex scelta al primo round Burks a fronte di tutti questi innesti.
Giocatore preferito selezionato al draft: Elic Ayomanor. Ve ne avevo già parlato qua.