Una classifica (circa) sensata dei quarterback NFL del 2025
Inganniamo l'interminabile offseason dividendo in categorie i quarterback della NFL
Carissimi lettori e, seppur numericamente meno prevalenti, carissime lettrici, scusatemi.
Vi chiedo scusa per varie ragioni, prima fra le quali la povertà contenutistica di un articolo del genere che, ne sono consapevole, è l’equivalente di quel quarto di tramezzino che accompagna il vostro spritz - sempre Campari, non scherziamo: per carità, una volta che lo avete fra le mani lo metterete sotto i denti, ma cinque minuti dopo averlo deglutito vi sarete già dimenticati di averlo mangiato.
A parte la sorprendente firma di Jaire Alexander con i Baltimore Ravens, da qualche settimana in NFL il tempo si è fermato e, di fatto, non sta accadendo più nulla. Manca circa un mesetto all’apertura dei training camp che costituiscono una mutazione un filo più aulica del “nulla” di cui vi ho appena parlato ma sì, da quando “scrivo” di football americano ho capito come mai d’estate così tante testate riempiano i propri siti di articoli usa-e-getta come la classifica che sto per proporvi.
Permettetemi altresì di scusarmi per la frequenza con cui esco ché è da un po’ che irrompo nella vostra casella di posta elettronica solamente una volta a settimana, la metà esatta delle due volte che mi ero prefissato.
Oltre che a causa della già discussa penuria di contenuti, sto faticando a pubblicare quanto vorrei a causa del periodo di vita che sto attraversando, un periodo così mesto e desolante che sta riuscendo a togliermi pure la voglia di discutere con voi della mia più grande passione: la disoccupazione mi sta costringendo a fronteggiare una serie (infinita) d’umiliazioni che stanno rapidamente rendendo intollerabile ogni ora cosciente del giorno.
Scusatemi, davvero, ma è un periodo orribile.
Un’unica precisazione sulla classifica - che si chiama tier list - sulla quale state per posare gli occhi: al suo interno non saranno presenti rookie in quanto, beh, rookie.
E il template è dello scorso anno, motivo per cui Rodgers avrà la maglia dei Jets, Smith quella dei Seahawks e… avete capito: non preoccupatevi, apporrò la squadra a fianco del nome di ogni giocatore.
Partiamo e, di nuovo, scusatemi.
Spero di poter ricominciare a tenervi più compagnia il prima possibile - in tal senso non sarebbe male un aiutino dall’alto da parte della NFL.
Ritieniti fortunato
I migliori quarterback attualmente in attività, se dirigono il reparto offensivo della tua squadra del cuore devi ritenerti fortunato - da qui il nome della categoria.
Patrick Mahomes, Kansas City Chiefs
Mahomes è reduce da due anni numericamente piuttosto deludenti nei quali ha solamente vinto un Super Bowl e preso parte a un altro, il terzo consecutivo nonché il quinto in carriera: giocatore finito se ne esiste uno.
[Spero che l’ironia stia bucando lo schermo.]
Joe Burrow, Cincinnati Bengals
Solamente i Bengals potevano sprecare una stagione nella quale ha giocato da autentico MVP lanciando 43 touchdown e quasi 5000 yard.
Se non altro i rinnovi di Chase e Higgins sembrano metterlo nella posizione di sostenere la produzione dello scorso anno.
Lamar Jackson, Baltimore Ravens
A un anello di distanza dal potersi sedere definitivamente nel tavolo dei grandi - della storia - e, non secondario, esibire il dito medio a chi di football non sembra proprio volerne capire.
Josh Allen, Buffalo Bills
A un anello di distanza dal potersi sedere definitivamente nel tavolo dei grandi - della storia - e, non secondario, esibire il dito medio a Patrick Mahomes e ai Kansas City Chiefs.
Jalen Hurts, Philadelphia Eagles
Mi sanguina il naso a inserire Hurts nella stessa categoria di Mahomes, Jackson, Allen e Burrow, ma fino a prova contraria ha vinto il Super Bowl e ha ragione lui.
A un passo dall’olimpo
Quarterback che non si trovano chissà quanto distanti dalla prima fascia - in alcuni casi potrebbe bastare un’altra stagione ad alti livelli per rientrare nell’élite della posizione più importante del gioco.
Jayden Daniels, Washington Commanders
Ero tentato di metterlo nella prima fascia, ma stiamo pur sempre parlando di un ragazzo che sta preparando la seconda stagione fra i professionisti: avete visto cos’è successo a Stroud?
Prudenza.
Jared Goff, Detroit Lions
Chi è che sta ridendo? Smettetela.
Negli ultimi anni Jared Goff si è trasformato in un franchise quarterback a tutto tondo che dalla sua ha numeri, vittorie e la resurrezione di una franchigia e carriera che sembravano essere cause perse.
C.J. Stroud, Houston Texans
Una stagione d’esordio fenomenale seguita da un brusco ritorno alla realtà - favorito da una linea d’attacco e un coaching staff che a tratti sembravano tentassero attivamente di sabotarlo: gli concedo il beneficio del dubbio.
Justin Herbert, Los Angeles Chargers
I più attenti si staranno chiedendo come mai Herbert si trovi così in alto dal momento che, alla fine dei conti, il suo palmares è sinistramente simile a quello di un Tua Tagovailoa qualsiasi: perché non ha mai potuto contare sullo stesso aiuto del mancino di Miami e, non secondario, perché è un introverso e chi sta digitando ha un debole per gli introversi.
Ottimi titolari (e Rodgers)
Gente che non ha particolari problemi a fare girare ad alti livelli un reparto offensivo ma che, vuoi per l’età o per la relativa mancanza di successo in postseason, orbita attorno alla top ten senza però godere di un posticino al suo interno secondo l’unanimità degli addetti ai lavori.
E Aaron Rodgers che, nonostante mi sia caduto come essere umano, ha ancora un cognome in grado di spaventare.
Aaron Rodgers, Pittsburgh Steelers
Che volete che vi dica, malgrado sia ormai diventato un meme c’è del rispetto residuo nei suoi confronti sedimentato in me.
Sì, sotto queste risate e tentativi di fare il gradasso c’è il genuino terrore che il matrimonio con gli Steelers funzioni e che…
Brock Purdy, San Francisco 49ers
Ho come l’impressione che qua troppa gente lo stia scambiando per la versione NFL dei Milli Vanilli vedendolo come parodia di un quarterback esclusivamente trascinato da un roster oltremodo talentuoso: sì, l’infrastruttura 49ers è finora stata fra le migliori in assoluto, ma in questo momento storico non si arriva al Super Bowl nonostante il quarterback.
Non è Trent Dilfer.
Matthew Stafford, Los Angeles Rams
Se sano è ancora in grado di vincere contro chiunque.
E per “chiunque” intendo proprio CHIUNQUE.
Jordan Love, Green Bay Packers
C’è tutto il talento necessario per fare bene per moltissimi anni, deve però trovare un modo per limitare intercetti e turnover stupidi: solo a quel punto potrebbe entrare nella stessa conversazione di Jackson, Burrow e Allen.
Geno Smith, Las Vegas Raiders
Non sono sicuro del motivo per cui sia finito qua, ma dopo l’Odissea di cui è stato protagonista credo che se lo sia pure meritato.
Baker Mayfield, Tampa Bay Buccaneers
Recuperatevi il mio muro di testo sul franchise quarterback dei Tampa Bay Buccaneers. Leader nell’accezione più pura del termine e sempre più efficiente: pure in questo caso è imperativo ridurre i turnover.
Dak Prescott, Dallas Cowboys
Lui il suo lo fa sempre, il problema è che essendo il volto dei Dallas Cowboys si affaccia a ogni stagione con l’aspettativa Super Bowl or bust che stride beffardamente con la sua tendenza a sciogliersi ai playoff.
Non ci si può ancora esprimere con certezza
Sostanzialmente ogni sophomore non chiamato Jayden Daniels. Nel bene o nel male è ancora troppo presto per esprimersi con un apprezzabile grado di certezza.
Caleb Williams, Chicago Bears
Ha tutto il necessario per entrare nella storia come il primo quarterback dei Bears a sfondare l’invalicabile muro delle 4000 yard e dei 30 touchdown in una stagione.
Drake Maye, New England Patriots
Nel 2024 ci ha messo davanti a un potenziale davvero intrigante ma, purtroppo, è stato costretto a predicare nel deserto del roster più scarso della National Football League: con un supporting cast decisamente migliore mi aspetto dei decisi passi in avanti.
Bo Nix, Denver Broncos
Nel 2025 ha la possibilità di passare alla storia come il quarterback che ha salvato i Denver Broncos dalle scorie del disastro nucleare di Russell Wilson.
J.J. McCarthy, Minnesota Vikings
Rookie.
Michael Penix Jr., Atlanta Falcons
Rookie con un paio di partite da titolare sul curriculum.
È il momento di dimostrare qualcosa
Quarterback per il quale il 2025 può essere visto come un anno della verità, anche se come vedrete inserire Kyler Murray nella stessa categoria di Anthony Richardson è alquanto comico: tutti e due, però, sono accomunati dal fatto di essere attesi da un anno particolarmente importante che ci fornirà indicazioni molto più precise sul loro valore assoluto.
Trevor Lawrence, Jacksonville Jaguars
L’unica cosa che lo riguarda che gli permette di essere considerato - quasi - un franchise quarterback è il contratto, ma all’infuori della seconda metà del 2022 non ha dimostrato assolutamente niente. Con un (nuovo) allenatore di matrice offensiva e giovani playmaker a sua disposizione è atteso da un anno potenzialmente decisivo.
Fino al prossimo.
Justin Fields, New York Jets
Che sia il 2025 l’anno in cui possiamo finalmente deliberare se Justin Fields sia o meno un quarterback titolare in NFL?
Tua Tagovailoa, Miami Dolphins
Se cercate sul dizionario la definizione di empty stats molto probabilmente nel paragrafetto dedicato al football americano troverete il volto di Tua Tagovailoa.
Bryce Young, Carolina Panthers
Gli innegabili segnali di ripresa lanciati durante la seconda parte dell’ultima stagione ci hanno permesso di trascinarlo fuori dal cesto delle cause perse, ora però deve fare il salto di qualità e dimostrare di poter essere un buon titolare - e magari, fra un anno e poco più, di essere un franchise quarterback.
Kyler Murray, Arizona Cardinals
Giocatore più che frustrante che alterna partite da MVP a partite da Deshaun Watson ai Cleveland Browns: serve disperatamente costanza di rendimento.
E magari anche successo di squadra - soprattutto in luce del fatto che fino a prova contraria non è “il quarterback di Ossenfort”. Avete capito cosa intendo.
Sam Darnold, Seattle Seahawks
Rinato nel 2024, ora deve fare la cosa più difficile in assoluto, ossia riconfermarsi in una squadra diversa.
Anthony Richardson, Indianapolis Colts
Causa persa? Ci sono buone probabilità, ma come altri in questa categoria - e non solo - merita il beneficio del dubbio - ché poi non veniate a rinfacciarmi che faccio il democristiano solo con i quarterback che mi piacciono.
Veterani che offrono esperienza e poco altro
Alcuni possono essere visti come prototipi di quarterback-ponte, altri come backup di lusso dove per “lusso” diventa sinonimo di “con esperienza da titolare”.
Russell Wilson, New York Giants
È diventato un buon stabilizzatore, anche se forse troppo prevedibile: mi rifaccio al basket per dire che il suo gioco consista in un’alternanza ipnotica di tiri da sotto o triple da distanza siderale.
Dov’è il mid-range?
Joe Flacco, Cleveland Browns
Il mio eroe, soprattutto dopo questa invettiva sui social network e chi filtra la propria vita tramite TikTok.
Kirk Cousins, Atlanta Falcons
Non so cosa dire se non che siamo ai titoli di coda o, nella migliore delle ipotesi, nel punto Flacco della sua carriera.
Daniel Jones, Indianapolis Colts
Fortuna vuole che sia capitato ai Colts, la squadra in mano a un quarterback non sicuramente celebre per la propria voglia di giocare e competere.
Esistono
Sono in NFL, ma non si sa per quanto. Nella migliore delle ipotesi ci troviamo di fronte a backup, nella peggiore a Deshaun Watson.
Tommy DeVito, New York Giants
Meme che ci siamo definitivamente lasciati alle spalle, si spera.
Sam Howell, Minnesota Vikings
Magari fra cinque anni si reinventa franchise quarterback da qualche parte, ma al momento altro non è che un talento inespresso a cui la fortuna ha sempre e comunque voltato le spalle.
Will Levis, Tennessee Titans
Meme che vorrei potesse non finire mai.
Bailey Zappe, Kansas City Chiefs
Bravo lui che andrà a scroccare un anello alla dinastia Chiefs.
Tyrod Taylor, New York Jets
Backup di qualità ed esperienza che passerà alla storia come uno dei giocatori più sfortunati di tutti i tempi. Potrei scriverci qualcosa, ora che ci penso.
Zach Wilson, Miami Dolphins
Ennesimo quarterback bruciato dai New York Jets che, spero per lui, troverà modo di reinventarsi come backup per molti anni.
Deshaun Watson, Cleveland Browns
La prova vivente che in questa lega esista il karma.
Aidan O’Connell, Las Vegas Raiders
Esiste, respira, ogni tanto gioca: né bene né male, fa quello che deve fare, Las Vegas solitamente perde, il futuro non promette chissà quanto bene e boh, magari un giorno avrà a disposizione una vera opportunità per vincere una maglia da titolare.