Le squadre uscite meglio dall'inizio della free agency NFL 2024
Vediamo chi - finora - ha dominato la free agency NFL del 2024
Houston Texans
Gli arrivi: Danielle Hunter (EDGE); Azeez Al-Shaair (LB); Denico Autry (EDGE); Jeff Okudah (CB); Joe Mixon (RB).
Le partenze: Devin Singletary (RB); Jonathan Greenard (EDGE); Blake Cashman (LB); George Fant (OT); Cameron Johnston (P).
Il front office dei Texans si è guardato allo specchio, ha sfoggiato un sorriso a multipli-di-trentadue denti e preso coscienza dell’irripetibilità dell’occasione che si sono trovati fra le mani: C.J. Stroud molto probabilmente è un fenomeno e, in quanto sotto contratto come rookie, sta sostanzialmente giocando gratis. Il momento è ora.
Per evitare di ripetere gli errori commessi dall’ancien regime con Deshaun Watson, Caserio e soci hanno saggiamente deciso di puntellare un roster già sorprendentemente competitivo per dare l’assalto al Lombardi sfruttando il contratto di Stroud. Quando fra non troppi anni pure lui guadagnerà almeno cinquanta milioni all’anno non potranno permettersi di coprire d’oro l’Hunter di turno con venticinque milioni a stagione.
Di Hunter, Al-Shaair e Autry vi ho già parlato l’altro giorno sciorinandovi quelli che per me sono stati i migliori colpi di questa prima ondata di free agency, quindi credo abbiate avuto modo di comprendere il mio entusiasmo per le decisioni prese finora dai Texans. Nello specifico, la scelta di “accoppiare” Hunter ad Anderson Jr. mi fa impazzire, c’è la seria possibilità che Houston a settembre possa vantare la miglior coppia di pass rusher della lega. Ottima idea nella conference dei vari Mahomes, Allen, Burrow e Jackson.
Aggressivi ma non spregiudicati, i Texans stanno ottimizzando un’opportunità più unica che rara provando a rendere quanto più competitivo possibile un roster giovane e ricolmo di talento con una necessaria infusione d’esperienza e produttività.
Credo saremo costretti ad annoverarli fra i favoriti in AFC.
Washington Commanders
Gli arrivi: Dorance Armstrong (EDGE); Frankie Luvu (LB); Bobby Wagner (LB); Tyler Biadasz (C); Nick Allegretti (G); Austin Ekeler (RB); Jeremy Chinn (S); Noah Igbinoghene (CB); Clelin Ferrell (EDGE); Dante Fowler Jr. (EDGE).
Le partenze: Antonio Gibson (RB); Jacoby Brissett (QB); Kendall Fuller (CB); Kamren Curl (S); Curtis Samuel (WR), Sam Howell (QB).
“Non che ci volesse molto” penserete: non avete tutti i torti, l’asticella nella capitale era sottoterra.
Il roster dei Commanders era così lacunoso e di basso livello che riferirsi a lui come roster poteva davvero risultare inappropriato, tuttavia sto apprezzando la razionalità e la consapevolezza con cui hanno approcciato questa offseason: nessun colpo a effetto ma tanti piccoli colpi che hanno naturalmente innalzato la qualità media di un roster che aveva bisogno d’aiuto pressoché ovunque.
Per una squadra in questa posizione sarebbe stato controproducente lanciare centinaia di milioni in direzione del Christian Wilkins di turno per poi sprecarlo condannandolo a predicare nel deserto.
Figuratevi che finora la firma più onerosa è stata quella del sottovalutato Dorance Armstrong, il cui contratto avrà il valore totale di 33 milioni di dollari in tre anni: mica male per uno che zitto zitto ha racimolato 16.0 sack nelle ultime due stagioni a Dallas.
Appare evidente la volontà di ricostruire innanzitutto il reparto difensivo - il reparto di competenza di Dan Quinn - con la speranza poi di trovare finalmente una soluzione under center con la seconda scelta assoluta. Con tre pick nelle prime quaranta e sei nelle prime cento Washington al draft dovrebbe garantirsi un’infusione di talento che potrebbe rendere perlomeno funzionale il roster del 2024.
C’è ancora tantissimo lavoro da fare e il futuro di questa squadra passa ovviamente dal draft, ma assicurarsi leadership e produttività con veterani tutto sommato low-cost come Wagner, Ekeler, Fowler e Biadasz è quanto di più saggio possa fare una squadra nella posizione di Washington. E attenzione a piccole scommesse come Chinn, fino all’altro ieri uno dei defensive back più promettenti della lega.
Atlanta Falcons
Gli arrivi: Kirk Cousins (QB); Darnell Mooney (WR); Charlie Woerner (TE); Rondale Moore (WR); Ray-Ray McCloud (WR).
Le partenze: Jeff Okudah (CB); Desmond Ridder (QB); Van Jefferson (WR); Jonnu Smith (TE); Cordarrelle Patterson (RB/WR); Bud Dupree (EDGE)
Ve l’ho detto spesso, ora provo a ripetervelo in un modo diverso.
Incaricare il buon Desmond Ridder di dirigere un attacco che può contare su una O-line di livello e playmaker eccellenti come Robinson, London e Pitts è come fare il pieno alla propria Ferrari con l’aranciata: il fatto che si tratti di un liquido può portarti a pensare che la tua sia una buona idea, tuttavia, nel concreto, i risultati finiranno per deluderti costringendoti a rispondere a un paio di domande particolarmente tediose sulle tue scelte di vita.
Al netto di ogni sua ben documentata imperfezione, se si tiene ben presente il punto di partenza si converrà che il miglioramento apportato da Kirk Cousins sia incommensurabile: con lui a dirigere le operazioni l’attacco dei Falcons non dovrebbe avere troppi problemi a scollinare settimanalmente quota 25 punti.
I movimenti più rilevanti hanno avuto luogo quasi esclusivamente lungo il versante offensivo, quindi immagino che si rivolgeranno al draft per puntellare una difesa migliorata ma sotto nessun punto di vista irreprensibile.
Si può intercettare lo smanioso bisogno di competitività di questa società anche dagli innesti di Mooney o Moore, preziosi pezzi complementari che rendono ancora più imprevedibile e completo un attacco che promette fuoco e fiamme.
Almeno in regular season.
Sono finite le scuse, la NFC South è roba loro.
Pittsburgh Steelers
Gli arrivi: Russell Wilson (QB); Justin Fields (QB); Patrick Queen (LB); Deshon Elliott (S), Donte Jackson (CB).
Le partenze: Kenny Pickett (QB); Mason Rudolph (QB); Mitch Trubisky (QB); Chukwuma Okorafor (OT); Allen Robinson (WR); Patrick Peterson (CB); Mason Cole (C), Diontae Johnson (WR).
Immaginatevi di imbattervi in un gatto malconcio sul ciglio della strada, soccorrerlo, innamorarvi, vedere il vostro amore corrisposto mentre lui ogni giorno che passa diventa sempre più bello. Avete trovato un fedele compagno per la vita - la sua: siete felici.
Ecco, immaginate se di punto in bianco questo bel gatto vi abbandonasse per accasarsi dai vicini che fanno tre barbecue al giorno mentre voi provate a preparare gli esami per la sessione estiva. Il passaggio di Patrick Queen agli Steelers mi ha fatto sentire esattamente così, anche se non posso negarvi di essere contento per lui visto che non troppi anni fa immaginarselo apporre la firma su un contratto del genere sembrava pura e semplice utopia.
Dopo anni di vani tentativi potrebbero finalmente aver trovato l’erede di Ryan Shazier, il generale capace di coordinare un reparto difensivo dall’impareggiabile opportunismo.
Mi preme ribadire che Pittsburgh non abbia aggiunto Patrick Mahomes e Joe Burrow, quindi vi inviterei a tenere le aspettative ben radicate al suolo, ma è altresì innegabile che con un po’ di fortuna questi due quarterback potrebbero trasformarsi nella tanto agognata soluzione per il lungo termine.
Un fallimento non avrebbe alcun tipo di ripercussione, soprattutto se si tiene presente il “sacrificio” compiuto dal front office per arrivare a loro che, nel 2024, assorbiranno solamente 4.5 milioni di spazio salariale.
Quella presa dal GM Khan è una scommessa priva di ripercussioni, ogni possibile esito costituirà un innegabile passo in avanti rispetto alla situazione di partenza e per questo semplice motivo non potevo esimermi dal dovere morale di inserirli in un articolo del genere.
Los Angeles Rams
Gli arrivi: Jonah Jackson (G); Colby Parkinson (TE); Darious Williams (CB); Kamren Curl (S); Jimmy Garoppolo (QB).
Le partenze: Brian Allen (C); Aaron Donald (DT, ritiro); Coleman Shelton (C).
Dopo il ritiro di Aaron Donald appare controintuitivo dedicare spazio ai Los Angeles Rams, ma ho amato il loro operato principalmente per la serietà con cui stanno portando avanti la ricostruzione di una linea d’attacco già sensibilmente migliorata nel 2022.
Rinnovando Kevin Dotson hanno tenuto in California una delle più grandi sorprese della passata stagione, mentre l’innesto di Jonah Jackson aggiunge ulteriore massa a una O-line che si preannuncia fra le più fisiche per la prossima stagione.
Poter fare affidamento su un gioco di corse dominante è sempre stato fondamentale per Sean McVay, tuttavia nel corso degli ultimi anni l’inefficienza della linea unita a vari esperimenti falliti nel backfield - ricordate i tempi in cui ci eravamo convinti che Cam Akers fosse l’erede naturale di Todd Gurley? - avevano obbligato Los Angeles a fare affidamento quasi esclusivamente sul gioco aereo per muovere le catene: con Kyren Williams e una linea d’attacco sempre più di spessore - in tutti i sensi - mi aspetto un deciso ritorno a un approccio run-first che naturalmente permetterà a Stafford di sfruttare nel migliore dei modi la play action.
Sebbene le firme di Williams e Curl siano passate in sordina, Los Angeles si è garantita a prezzo di discount due ottimi giocatori che elevano immediatamente la giovane secondaria. Williams è reduce da un esaltante 2023 in cui ha concesso in media un passer rating di 69.6, mentre l’unica ragione per cui sono riusciti a portarsi a casa Curl con un umile biennale da 13 milioni risiede nella squadra di provenienza, i disastrosi Washington Commanders che saprebbero svalorizzare pure un lingotto d’oro.
Con un altro draft dei loro non fatico a proiettarli al Divisional Round.
Philadelphia Eagles
Gli arrivi: Bryce Huff (EDGE); Saquon Barkley (RB); Zack Baun (EDGE); DeVante Parker (WR); C.J. Gardner-Johnson (S); Devin White (LB); Kenny Pickett (QB), Parris Campbell (WR).
Le partenze: Marcus Mariota (QB); D’Andre Swift (RB); Kevin Byard (S); Nicholas Morrow (LB); Fletcher Cox (DT, ritiro); Jason Kelce (C, ritiro).
Pensando al collasso della scorsa stagione provo una certa apprensione dinanzi ai ritiri di Kelce e Cox: è chiaro che lo spogliatoio soffrirà la mancanza di due leader del genere, ma la speranza è che i problemi che hanno fatto deragliare il 2023 siano già stati affrontati e risolti.
Ciò detto, Philadelphia ha infuso notevoli dosi di talento a un roster già di spessore andando a impreziosirlo con gente come Saquon Barkley e Bryce Huff. Calare Barkley all’interno di uno dei reparti offensivi più talentuosi della lega ne aumenta esponenzialmente la pericolosità, soprattutto se si tiene presente cosa l’ex Giants sia stato in grado di fare correndo alle spalle di una delle peggiori linee della lega.
Ho apprezzato molto l’innesto di Bryce Huff, uno dei pass rusher più efficaci dello scorso campionato, e di Devin White, linebacker incredibilmente talentuoso a cui però finora è mancata la consistenza per affermarsi definitivamente come uno dei migliori nel proprio ruolo.
Si sono indubbiamente presi dei rischi - riuscirà Barkley a restare sano? Gardner-Johnson può tornare a essere il giocatore ammirato nel 2022? - ma sono convinto che i rischi facciano parte del mestiere per una squadra all-in come Philadelphia.
A bocce ferme il roster degli Eagles appare come uno dei più profondi e talentuosi della lega, resta solo da vedere se saranno in grado di trovare la stabilità emotiva di cui una squadra con quelle ambizioni necessita per arrivare fino in fondo.
Altre squadre che mi sono piaciute
Detroit Lions: hanno sopperito alla perdita di Jackson andandosi a prendere un veterano affidabile e brillante come Zeitler. Ho amato alla follia l’aggiunta di Reader che, se sano, è uno dei defensive tackle più impattanti della lega;
Minnesota Vikings: è difficile elogiare una squadra che ha appena perso il proprio franchise quarterback, tuttavia non posso permettermi di ignorare l’ottimo lavoro svolto lungo il versante difensivo;
Tennessee Titans: quasi sicuramente hanno strapagato uno dei miei giocatori preferiti - Calvin Ridley - ma permettetemi di elogiarli per la serietà con cui stanno provando a mettere Will Levis il più possibile a proprio agio circondandolo di talento;
Cincinnati Bengals: hanno aggiunto tanti giocatori di qualità senza nemmeno sfiorare il martello necessario a rompere il salvadanaio. Moss, Stone, Brown, Gesicki e Bell avranno un ruolo centrale fin da subito;
Tampa Bay Buccaneers: la loro missione era quella di tenere unita la band e chapeau, ci sono riusciti;
Green Bay Packers: se solo avessero trovato un modo per tenersi Aaron Jones…
🧐*scorre per vedere se ci sono i Cardinals
😔*deluso che non ci sono
🤩*realizza che siamo pieni di pick al draft e che o ci arriva Maserati Marv o una quantità ancora più esagerata di pick