L'anteprima del carosello dei quarterback del 2024
Facciamoci trovare pronti a settimane e mesi di movimenti under center
Ennesimo articolo che introduco con la stessa odiosa frase: viviamo nel mondo dei quarterback.
A questo punto credo di averlo ripetuto così tante volte da avervi per forza di cose convinti: non dovesse essere così vi pregherei di processare il mio incipit preferito come un vero e proprio dogma.
Da qui a fine aprile assisteremo a una serie più o meno scriteriata di movimenti under center che finiranno per rivoluzionare nuovamente la NFL - anche se gli ultimi anni ci hanno insegnato che solo una frazione irrisoria di questi sortirà gli effetti desiderati.
Ora mettetevi comodi che vi accompagnerò in un tour fra le rovine di quella parte della NFL approcciatasi alla offseason con l’imperitura speranza di trovare la risposta a lungo termine nella posizione più importante del gioco.
Se nella primavera del 2024 si parla di quarterback non si può che iniziare dai Chicago Bears, anche se non ho molto da dirvi visto che tutto ci porta a pensare che abbiano deciso di spendere la prima scelta assoluta al draft per Caleb Williams.
Il quasi certo arrivo di Williams renderà ridondante Fields, automaticamente fra le tessere più importanti di questo intricato domino. Malgrado report parlino di un interesse più tiepido del previsto, ritengo abbastanza verosimile che a settembre lo vedremo scendere in campo da titolare altrove.
Dove, però? Bella domanda.
Le ipotesi più accreditate sono Falcons, Steelers, Vikings e Raiders anche se non mi stupirei se outsider come Patriots o Broncos decidessero di consegnargli le chiavi del reparto offensivo in quelli che, per entrambe le squadre, si preannunciano essere anni di riassestamento in cui potranno concedersi il lusso di sperimentare non preoccupandosi eccessivamente della competitività.
L’apertura più interessante è a mio avviso quella degli Atlanta Falcons, all’unanimità la squadra più “a un quarterback di distanza da (inserire traguardo)” della lega.
Ci basta collegare i punti per constatare l’unicità della loro situazione. Seppur con margini di miglioramento, l’attacco ha tutto il necessario per mettere chicchessia quarterback immediatamente a proprio agio. Se in salute, la linea d’attacco è fra le più fisiche e toste della NFL e immagino che avere a disposizione playmaker del calibro di Robinson, London e Pitts basti per poter parlare di contesto funzionale.
Senza dimenticare che grazie ai pesanti investimenti di dodici mesi fa la difesa sia finalmente riuscita a compiere importanti passi in avanti che l’hanno trasformata in un reparto perlomeno competente sotto ogni punto di vista.
A rigor di logica, in quanto squadra più pronta a vincere, viene naturale associarli a Kirk Cousins, il quarterback più affermato disponibile sul mercato.
Non credo che con lui a dirigere l’attacco Atlanta possa seriamente ambire al Super Bowl, tuttavia sono fermamente convinto che un banale ritorno alla competitività possa bastare a soddisfare un front office più disilluso di quanto possiamo immaginare.
In una division - e conference - del genere i Falcons di Cousins non dovrebbero avere problemi a trascinarsi al Divisional Round. Poi si sa, arrivati a quel punto con un po’ di fortuna e un paio di rimbalzi giusti del pallone una bella stagione può trasformarsi in una stagione memorabile.
Ovviamente la pista Cousins sarebbe la più onerosa ma Atlanta ha le risorse per soddisfare le sue sempre esose richieste contrattuali.
Chi ha già iniziato a muoversi sono gli Steelers, che hanno messo sotto contratto Russell Wilson: annuale da poco più di un milioni per l’ex icona dei Seahawks.
È inutile prendersi in giro, l’unica ragione per cui Kenny Pickett è ancora titolare - sulla carta - la si intercetta nel fatto che sia stato selezionato al primo round del draft.
Per carità, l’inettitudine di Matt Canada e l’inconsistenza che negli ultimi campionati hanno attanagliato il reparto offensivo degli Steelers non lo hanno sicuramente messo in una posizione invidiabile, tuttavia nel 2024 è legittimo pretendere qualcosina in più di 13 touchdown in 24 partite da titolare da parte del proprio quarterback.
Non saprei dirvi quanto Wilson ne abbia ancora, ma durante lo scorso autunno siamo stati messi davanti a incoraggianti segnali di un risveglio fatto passare in secondo piano dalla disfunzionalità dei Denver Broncos. Sia quello che sia, il Wilson visto nel 2023 garantisce tranquillamente maggior competitività di quella che possiamo aspettarci da Pickett.
Non credo che gli consegneranno d’ufficio la maglia da titolare, vedo più verosimile averlo acquisito come polizza assicurativa/mentore di Pickett al quale affidare le redini dell’attacco in caso di ulteriore, snervante asetticità.
Pure i Buccaneers hanno fatto quello che dovevano fare rinnovando il contratto a Baker Mayfield: triennale da 100 milioni di dollari - di cui circa la metà garantiti - per il quarterback sorpresa del 2023.
Mi aspettavo un contratto simile a quello dato dai Seahawks a Geno Smith e non sono stato deluso: questa firma ha tremendamente senso sia per il giocatore che per i Buccaneers.
Mayfield si è finalmente garantito il contratto della vita, fatto tutt’altro che banale se si considera che solamente un anno fa si pensava che i suoi giorni da titolare in NFL fossero ufficialmente terminati, mentre Tampa Bay ha giustamente dato continuità a un progetto tecnico che sembrava essersi esaurito con il ritiro di Tom Brady.
Ritengo difficile replicare il magico 2023, tuttavia, in caso di fallimento, avendolo sotto contratto solamente per tre anni un divorzio non comprometterebbe in alcun modo il futuro dei Buccaneers - come nel caso dei Broncos.
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