Il riassunto dell'inizio (non ufficiale) della free agency NFL 2025
Anche se la free agency NFL inizierebbe il 12 marzo, il periodo di legal tampering ci ha regalato già tante mosse interessanti
Ogni anno è la stessa storia: la data ufficiale dell’inizio della free agency cade di mercoledì - in questo caso il 12 marzo - ma, siccome la NFL ha pensato di costruirci sopra uno show che sta avendo pure un clamoroso successo, dal lunedì i giocatori possono iniziare a negoziare con le squadre in quello che viene definito periodo di legal tampering che, tradotto in italiano, vuol dire rendere pubblici interessi e dialoghi già ben avviati con tanto di cifre e destinazioni.
Sebbene la free agency debba ancora iniziare siamo stati testimoni di una miriade di firme che tenterò di riassumere all’interno di questo articolo: se ne salterò qualcuna non preoccupatevi, o recupererò nei prossimi giorni o durante il corso della lunga, eterna, infinita, sadica e ingiusta offseason.
Prima del lunedì c’è la domenica
Ma va?
Ebbene sì, prima dell’inizio “ufficiale” del periodo di legal tampering siamo stati travolti da un’ondata di rinnovi, scambi e firme anticipate - anticipo al quadrato - così notevoli da meritare un paragrafetto tutto loro.
Pronti?
Per prima cosa i Buffalo Bills hanno rinnovato fondamentali pedine difensive come Terrel Bernard e Greg Rousseau - quadriennale da 50 milioni totali per il primo, stesso tipo di contratto dal valore totale di 80 per il secondo - dando continuità a quello che è stato un grandissimo weekend per i linebacker.
I Commanders hanno infatti rinnovato l’immortale Bobby Wagner con un annuale da circa 10 milioni di dollari, i Chiefs si sono tenuti stretti il pilastro Nick Bolton attraverso un triennale da 45 milioni di dollari, circa il doppio di quelli dati dai Lions a Derrick Barnes - triennale da 25.5 milioni di dollari -, anche se a mio avviso il vero capolavoro è stato compiuto dai Seattle Seahawks con Ernest Jones, rinnovato con un tutto sommato ragionevole triennale da 33 milioni totali.
Sorride a tantissimi denti la rivelazione Jamien Sherwood che ha ricevuto dai Jets lo stesso contratto dato al ben più navigato Nick Bolton dai Chiefs; concludo con una firma che scalda il cuore visto che l’amore fra i Tampa Bay Buccaneers e Lavonte David proseguirà per almeno un altro anno: 10 milioni per un linebacker di 35 anni possono sembrare una follia, ma vi inviterei a tenere presente che lo scorso autunno questa leggenda abbia messo insieme una stagione da 122 tackle e 5.5 sack.
In luce dell’arresto di Xavier Worthy - che offseason sarebbe senza un ricevitore dei Chiefs al fresco? - Kansas City ha immediatamente rinnovato Hollywood Brown dandogli un altro one year prove it deal dal valore massimo di 11 milioni di dollari. I Bengals, invece, si sono tenuti stretti il monodimensionale ma a suo modo pericoloso Mike Gesicki con un sorprendente triennale da 25.5 milioni e sì, c’è un motivo se trova spazio nel paragrafo dedicato ai ricevitori. Per la medesima ragione qui dentro ci infilo pure Zach Ertz che rimanda almeno di un altro anno l’appuntamento con l’INPS grazie a un intelligente annuale dal valore massimo di 9 milioni di dollari con gli stessi Commanders che lo hanno resuscitato.
Nella notte fra domenica e lunedì l’orizzonte è stato squarciato da due fulmini a ciel sereno, ossia il biennale da 46 milioni di dollari di Davante Adams con i Los Angeles Rams e l’approdo di D.K. Metcalf ai Pittsburgh Steelers in cambio di una scelta al secondo round dell’imminente draft: il fisicatissimo ex ricevitore dei Seahawks ha altresì immediatamente firmato un rinnovo quinquennale da 150 milioni di dollari.
Sossoldi.
A proposito di rinnovi, i Baltimore Ravens hanno immediatamente levato dal mercato quello che secondo chiunque era il miglior offensive tackle disponibile, Ronnie Stanley, che proseguirà la propria avventura nella squadra che lo ha selezionato al draft grazie a un ragionevole triennale da 60 milioni di dollari. A proposito di bandiere, Jake Matthews ha raggiunto l’accordo coi Falcons - squadra nella quale milita dal 2014 - per un biennale da 45 milioni di dollari.
Josh Allen è già una bandiera di Buffalo e per festeggiare nel migliore dei modi il recente MVP ha rinnovato i voti con i suoi Bills mettendo nero su bianco un’estensione contrattuale da sei anni dal valore totale di 330 milioni di dollari di cui 250 totalmente garantiti: naturalmente ci troviamo davanti al garantito più alto di sempre.
Dopo settimane di drama, colloqui negati e richieste frustrate, la potenziale telenovela fra i Cleveland Browns e Myles Garrett ha raggiunto l’epilogo più imprevedibile e al contempo prevedibile in assoluto: cari lettori e care lettrici, i soldi leniscono davvero ogni male. Il lancinante bisogno di vincere che lo aveva spinto a chiedere di essere scambiato in una squadra perlomeno definibile come tale è stato risolto da una cascata di contanti, nello specifico un quadriennale dal valore totale di 160 milioni di dollari che lo rendono il non-quarterback più pagato nella storia della NFL - più di due terzi totalmente garantiti.
Concludo con un paio di rinnovi qua e là prima di passare al lunedì.
Gli Arizona Cardinals hanno dato un biennale da 15 milioni al pass rusher Baron Browning, poco meno dei 20 dati da Minnesota ad Aaron Jones che zitto zitto nel 2024 ha messo insieme un campionato da più di 1500 yard dallo scrimmage, mentre i Broncos hanno confermato Jarrett Stidham come backup di Bo Nix con un buon biennale da 12 milioni che ha preceduto il triennale da 39 milioni dato al massiccio D.J. Jones. Quello appena passato è stato un bel weekend giorni per chi occupa tanto spazio, dato che i Raiders hanno ricompensato il defensive tackle Adam Butler con un triennale da 16.5 milioni di dollari mentre Seattle si è tenuta stretta Jarran Reed con un triennale da 25 milioni.
Ok, credo di avervi detto tutto quello che c’era da dire, ora potete tirare il fiato prima di sommergervi nel vero e proprio legal tampering.
Che free agency sarebbe senza un paragrafo sui quarterback?
Doveva succedere, aveva senso che succedesse e alla fine è successo: Sam Darnold è il nuovo quarterback dei Seattle Seahawks. L’autore dell’annuale Lazzaro alzati e cammina under center è stato premiato con un triennale da circa 100 milioni di dollari di cui poco più della metà garantiti: vi fischiano le orecchie? Esattamente, quello firmato dall’ex terza scelta assoluta al draft è un contratto molto simile a quello dato dai Buccaneers a Baker Mayfield lo scorso anno. Insomma, se sei entrato in NFL dal draft del 2018 e ti sei riscattato almeno un lustro dopo riceverai un triennale da circa 100 milioni di dollaroni fumanti.
Questo è un buon momento per dirvi che sviscererò ogni singola mossa under center in un apposito articolo ché non ho tempo e modo di appesantire ulteriormente questo mostro, qua sarò necessariamente sintetico.
Per lasciarsi alle spalle il biennio da incubo con protagonista (circa) Aaron Rodgers, i New York Jets di Aaron Glenn ripartiranno da… Justin Fields!
Negli ultimi giorni le voci di un serio interessamento da parte della metà verde di New York s’erano intensificate, ma ammetto che ero convinto che alla fine sarebbe tornato a Pittsburgh per una mera questione di familiarità con l’ambiente e il coaching staff: niente da fare, biennale da 40 milioni di dollari per lui che avrà la possibilità di rilanciarsi in una squadra che ha disperato bisogno di una qualsiasi genere di speranza per il futuro.
Mossa sorprendente quella degli Indianapolis Colts che con un minaccioso contratto annuale dal valore totale di 14 milioni hanno dato validi motivi ad Anthony Richardson di guardarsi le spalle da… Daniel Jones?
Veramente?
Una competizione estiva fra Daniel Jones e Anthony Richardson? Che situazione assurda quella in cui versano i Colts che, per una volta, hanno dato ai propri disillusi tifosi motivi per gioire attraverso un paio di firme di qualità… di cui vi parlerò a breve.
Concordo con la scelta di obbligarlo a guadagnarsi la maglia da titolare, ma davvero, Daniel Jones? Non potevano fare di meglio?
Riassuntino sulla situazione backup?
Ma sì, perché no. Joshua Dobbs è stato ingaggiato dai New England Patriots, il povero Zach Wilson da dei Miami Dolphins che non sembrano voler imparare la lezione - con Tua titolare è categorico mettergli alle spalle un veterano di qualità, non prendersi una scommessa su un giovane inespresso come Wilson -, il leggendario Jimmy Garoppolo invece proseguirà la propria convivenza coi Los Angeles Rams mentre il suo ex compagno di squadra Nick Mullens andrà a fare da backup a Trevor Lawrence ai Jacksonville Jaguars. Bravissimi invece gli Arizona Cardinals che avendo messo sotto contratto l’immarcescibile Jacoby Brissett riabbracciano un backup veterano per la prima volta dall’addio di Colt McCoy.
Le posizioni che hanno dominato questi primi giorni
Se avete sogghignato siete delle persone orribili.
La free agency NFL è un interessante spaccato di vita reale che, in quanto tale, è suscettibile a mode e tendenze tanto quanto lo siamo noi: nello specifico, questo è l’anno in cui sono tornate di moda posizioni meno sexy come guardia, safety e defensive tackle.
Volete gli esempi?
Il contratto più impegnativo smazzato fino a questo momento è stato quello dato dai New England Patriots a Milton Williams, brillante defensive tackle degli Eagles che, da uomo d’ingegno, ha giocato il proprio miglior football proprio durante la cavalcata che ha condotto Philly al Lombardi. Per strapparlo ai Carolina Panthers con i quali sembrava avesse già trovato l’accordo, New England ha sborsato un incredibile quadriennale dal valore totale di 104 milioni - di cui 63 garantiti: il suo 2024 è stato senza ombra di dubbio impressionante, ma… non sono un po’ troppi?
I poveri Panthers si sono dovuti consolare con l’anonimo ma efficace Tershawn Wharton, passato dalle stelle di Kansas City alle stalle di Charlotte grazie a un generoso triennale da 45 milioni: saprà come consolarsi.
La disoccupazione di Jonathan Allen non è nemmeno durata il tempo per un giro al patronato dato che Minnesota lo ha immediatamente tolto dal mercato con un importante triennale da 60 milioni di dollari; lo stesso discorso si può fare per Grady Jarrett, mollato da Atlanta e immediatamente accolto da Chicago con un bel triennale da 34.5 milioni. A colmare la voragine lasciata da Allen nella capitale troviamo il redivivo Javon Kinlaw che ha sistemato la propria famiglia per un paio di generazioni grazie a un triennale da 45 milioni.
È a suo modo curioso che due fra i giocatori più pagati in assoluto siano stati Will Fries dai Minnesota Vikings e Aaron Banks dai Green Bay Packers, due che sulla carta d’identità hanno scritto “guardia” sotto la voce professione: no, non i nostri angeli in divisa, ma quelli che di mestiere devono contenere i Milton Williams di questo mondo. La pressione interna arricchisce sia chi la applica che chi la deve prevenire.
Entrambi i giocatori rappresentano probabilmente le migliori opzioni disponibili sul mercato, tuttavia quadriennali da 88 (Fries) e 77 (Banks) milioni mi sembrano alquanto esagerati: per quello che può contare, nessuno dei due può vantare una convocazione al Pro Bowl o un posto nella formazione All-Pro.
I giocatori non si giudicano in base a simili frivolezze come i riconoscimenti individuali, però è chiaro che entrambe le franchigie siano convinte che i due giovani abbiano davanti enormi margini di miglioramento.
Incredibile pure il triennale da 37.5 milioni di dollari dato dai Jaguars a Patrick Mekari - che nel corso della carriera ha giocato in tutte e cinque le posizioni della linea d’attacco senza brillare davvero in nessuna -, mentre Miami ha fatto un buon affare a portarsi a casa James Daniels con un ragionevole triennale da 24 milioni.
Safety, dicevo.
Beh, che dire, non sto assolutamente maledicendo i miei distratti santi in paradiso per aver aumentato ulteriormente il valore di mercato di Kyle Hamilton, ma in questi giorni abbiamo assistito a numerose firme notevoli in una posizione spesso trascurata.
I Colts hanno giustamente deciso di rivoluzionare la secondaria partendo dal versatile Camryn Bynum che ha ricevuto un ottimo quadriennale da 60 milioni, poco meno dei 17 milioni all’anno per tre anni dati dai Carolina Panthers al mio feticcio Trevon Moehrig. Bei soldi pure quelli destinati a Jevon Holland - triennale da poco più di 45 milioni totali - e Talanoa Hufanga - triennale da 45 milioni senza “poco più” davanti: il primo si è accasato ai New York Giants, mentre il secondo ha alzato il già notevole livello medio della difesa dei Denver Broncos - il cui front office è evidentemente convinto che possa ritrovare velocemente la forma del 2022.
Eccellente pure il contratto che legherà l’espertissimo Justin Reid ai New Orleans Saints per i prossimi tre anni: la squadra più stressata che esista dal punto di vista salariale è in qualche modo riuscita a impegnare 31.5 milioni di dollari sul veterano pluricampione del mondo.
I cornerback invece sono immuni ai capricci della moda in quanto chi ha il dovere di neutralizzare i wide receiver è stato compensato divinamente, come Byron Murphy che ha rinnovato coi Vikings con un potente triennale da 66 milioni di dollari. La nuova squadra di Daniel Jones, Indianapolis, ha puntellato la secondaria investendo 60 milioni nei prossimi tre anni su Charvarius Ward, mentre Giants e Patriots hanno sganciato triennali dal valore totale di 54 milioni rispettivamente a Paulson Adebo e a Carlton Davis.
Questa pioggia di denaro ha innaffiato pure gente insospettabile come il disastroso Brandon Stephens che si è portato a casa un triennale da 36 milioni con i New York Jets, o Nate Hobbs che si è beccato un grandioso quadriennale da 48 milioni dai Green Bay Packers.
In tutto questo trambusto, quello che a mio avviso era il miglior cornerback disponibile sul mercato, D.J. Reed, è diventato un nuovo membro dei Detroit Lions con un ragionevolissimo triennale da 48 milioni, due milioni all’anno in meno dello stesso Carlton Davis che andrà a sostituire.
Altre firme importanti (o per le cifre o per il nome)
Una delle firme più sorprendenti dell’ora zero della free agency è senza ombra di dubbio quella che ha portato Dan Moore Jr. ai Tennessee Titans. Che Tennessee avesse bisogno di rinforzi lungo la linea d’attacco era chiaro letteralmente a chiunque, ma che andassero a coprire d’oro Dan Moore Jr. con un quadriennale da 82 milioni di dollari non se lo poteva davvero aspettare nessuno: questa mossa permetterà sì al coaching staff di spostare Latham sul suo lato naturale a destra, ma rendere uno dei tackle più pagati della lega un giocatore nella migliore delle ipotesi nella media… è interessante.
Molto più saggi gli oramai irreprensibili Washington Commanders che sono andati a prendersi Laremy Tunsil - e una scelta al quarto round di questo draft - in cambio di una scelta al terzo round e una al settimo del prossimo draft più una al secondo e una al quarto di quello del 2026. Indipendentemente dalle troppe penalità - 19 nel 2024 -, Tunsil resta uno dei migliori offensive tackle della lega ed è chiaro a tutti che Washington voglia ottimizzare il contratto da rookie di Daniels.
Tanti bei soldi pure ai pass rusher, a partire da Josh Sweat che è stato accolto dagli Arizona Cardinals con un ottimo quadriennale da poco più di 76 milioni di dollari, anche se la mia firma preferita riguardante i pass rusher è stata quella che riunirà Harold Landry a Mike Vrabel a Foxborough con un fin troppo ragionevole triennale da 43.5 milioni di dollari: questo signori miei è un affare.
Procede senza sosta il lavoro di puntellamento delle trincee a Chicago in quanto i Bears hanno tolto dal mercato Dayo Odeyingbo con un triennale da 48 milioni - piccola curiosità su di lui: l’ho visto giocare la partita della vita dal vivo a Francoforte contro i New England Patriots, mi sembrava avesse messo a segno qualcosa come tre sack.
Il fumoso Chase Young ha invece finalmente trovato casa grazie al rinnovo triennale datogli dai Saints che gli permetterà di guadagnare fino a 51 milioni di dollari.
Colpo intrigante dei Buffalo Bills che rimpiazzano il recentemente tagliato Von Miller con Joey Bosa con un contratto da un anno con il quale proverà a rilanciare una carriera recentemente scandita da una serie infinita di infortuni: 12.6 milioni il valore del contratto. Mossa che denota una encomiabile maturità da parte del front office dei Bills che si è preso un rischio calcolato che potrebbe però pagare enormi dividendi.
Interessante invece quanto accaduto a Leonard Floyd che poche ore dopo essere stato mollato dai San Francisco 49ers è stato immediatamente ingaggiato dagli Atlanta Falcons. Contratto annuale per uno dei pass rusher più costanti e affidabili della lega.
Passando all’attacco, i Bears hanno fatto quello che dovevano fare andandosi a prendere il miglior centro sul mercato, Drew Dalman, con un aggressivo triennale da 42 milioni di dollari: Dalman si posiziona fra i nuovi arrivati Joe Thuney e Jonah Jackson. Le priorità di questo coaching staff sono piuttosto chiare, per fortuna: Caleb Williams va protetto a ogni costo, immagino.
Non ho purtroppo da raccontarvi di firme chissà quanto esaltanti sul versante offensivo; dopo aver visto Metcalf e Adams cambiare casacca nella notte di domenica, le acque si sono piuttosto calmate, soprattutto dopo che Chris Godwin ha rinnovato con i Tampa Bay Buccaneers grazie a un morigerato triennale da 66 milioni di dollari - di cui 44 garantiti. Fra le altre firme più significative vanno annoverate quelle di Joshua Palmer coi Buffalo Bills e il rinnovo di Darius Slayton con i New York Giants: entrambi hanno apposto la firma sotto un triennale dal valore totale di 36 milioni di dollari.
Colpaccio dei Baltimore Ravens che si assicurano DeAndre Hopkins per un anno a sei milioni di dollari: colpaccio se fossimo nel 2019. Negli ultimi anni Hopkins ha dimostrato di non averne davvero più e, a questo punto, avrebbero potuto riconfermare Nelson Agholor. Buona davvero l’idea dei Dolphins di investire 6.5 milioni nei prossimi due anni su Nick Westbrook-Ikhine che nel 32 ha valicato la end zone in ben 9 occasioni su 32 ricezioni.
Il mercato dei running back invece è alquanto deprimente poiché oltre alla firma di Najee Harris con i Los Angeles Chargers e il passaggio di Elijah Mitchell ai Kansas City Chiefs non ho assolutamente nulla da aggiungere.
Pensieri finali (per ora) di una persona dalle mani stanche
E che vuole giocare ad Animal Crossing. Ora capisco come mai quel gioco abbia avuto tutto quel successo durante la pandemia.
Le squadre più attive sono finora state i New England Patriots, i Minnesota Vikings e se teniamo presente pure le trade della scorsa settimana pure i Chicago Bears: il denominatore comune? Tutte e tre le squadre possono contare su un quarterback sotto contratto come rookie e per il momento ben lontano dal rinnovo.
Poi possiamo passare le ore - e fidatevi, avendo una offseason da riempire le passeremo - a discutere su come abbiamo investito le maree di spazio salariale a disposizione, ma New England s’è letteralmente rifatta la difesa spendendo e spandendo, Minnesota ha investito pressoché ovunque con offerte fuori dalla portata di tre quarti della lega mentre Chicago, come detto poc’anzi, ha iniettato dobloni fumanti in trincee più simili al burro nel 2024.
L’altro lato della medaglia è quello offertoci dal deprimente inizio di free agency dei 49ers che dovendo pagare Brock Purdy sono stati costretti al repulisti salutando Deebo Samuel, Javon Hargrave Aaron Banks, Charvarius Ward, Kyle Juszczyk Dre Greenlaw, Talanoa Hufanga, Jaylon Moore e Leonard Floyd.
C’è poco da fare, gira davvero tutto attorno ai quarterback in questa lega.
Un’ultima cosa: non avete l’impressione che siano stati spesi davvero tanti soldi per giocatori che, non me ne vogliano, non li meritavano?
Maestro, l’escamotage letterario sulla disoccupazione che non è durata nemmeno il tempo per un giro al patronato… Beh, letteratura da premio strega.
Capisco, su Greenlaw credo abbia anche inciso la sua volontà di allontanarsi dal luogo dove è mancata la sua figlioletta. Ma a me spiace molto per Juszczyk, in luogo del tight end dei Jaguars (prima ho sbagliato) Farrell.
In compenso abbiamo già sostituito Hufanga (anche qui con mia tristezza) con Pinnok dei Giants, giovane di 25 anni, con un contratto annuale (?) e Samuel con un 30nne ubriacone, D. Robinson in uscita dai Rams. Sono alquanto sconcertato....