Il riassunto della seconda domenica del 2024 NFL
Fra infortuni e upset vari questa seconda settimana di NFL è stata a suo modo tragica
Infortuni di peso che hanno percorso trasversalmente la lega, pronostici presi a pesci in faccia dall’intrinseca imprevedibilità di settembre e, in generale, un bel po’ di football americano di pessima qualità: che domenica.
Ed è solo la seconda.
Era la partita della giornata e non ha deluso. I Kansas City Chiefs sono passati in extremis sui Cincinnati Bengals grazie a un piazzato da 51 yard di Harrison Butker: 26 a 25 il punteggio finale.
Quella andata in scena al Geha Field è stata una partita estremamente equilibrata fra due squadre che, loro malgrado, si conoscono alla perfezione.
Nella prima metà di gioco Cincinnati ha generalmente giocato meglio inducendo all’errore Mahomes e compagni in ben due occasioni - prima un intercetto e poi un fumble del chiamiamolo-fullback Steele: ciò nonostante il vantaggio con cui i Bengals si sono avviati verso gli spogliatoi era solamente di sei lunghezze e ai Chiefs è letteralmente bastato rientrare in campo per mettere il musetto davanti.
Infatti, un touchdown del tackle Wanya Morris ha permesso a KC di portarsi sul 17 a 16, minimo vantaggio durato davvero poco in quanto il seguente drive dei Bengals si è concluso con il secondo TD della giornata del promettente Andrei Iosivas: l’extra point di McPherson, però, non ha trovato il centro dei pali.
Il successivo drive dei Chiefs ci ha regalato uno dei più bei intercetti che io abbia mai visto: il chiacchierone Cam Taylor-Britt ha infatti restituito il possesso ai Bengals grazie a una ricezione che non ha davvero nulla da invidiare a quella iconica di Odell Beckham.
Certe occasioni, in generale, vanno sfruttate senza se e senza ma: figuriamoci contro i Chiefs. Il drive del possibile allungo dei Bengals, quello che poteva spaccare in due la partita, è terminato nel peggiore dei modi con uno strip sack a Burrow riportato in end zone da Chamarri Conner, defensive back dei Chiefs. Controsorpasso Chiefs nel miglior momento dei Bengals: avete capito perché i Super Bowl li vincono tutti loro?
La conversione da due che avrebbe potuto regalare ai padroni di casa il +3 si è conclusa con un nulla di fatto e, immediatamente dopo, grazie a un piazzato di McPherson i Bengals si sono riportati avanti di due lunghezze.
Uno scambio di punt ha apparecchiato la tavola al drive della vittoria dei Chiefs che, ineluttabile come un’inquadratura a Taylor Swift dopo una ricezione di Kelce, non si è fatto attendere. A proposito: Travis Kelce ieri ha messo le mani su un misero pallone per 5 yard. Non incoraggiante.
Eppure Cincinnati ci era andata davvero vicina costringendo Mahomes a giocarsi la partita su un 4&16 che è stato però convertito grazie a una tutto sommata generosa pass interference fischiata contro Cincinnati. No, non è un fischio inventato, generoso sì ma inventato assolutamente no.
Da 51 yard Harrison Butker non ha sbagliato e i Chiefs volano sul 2-0 mentre i poveri Bengals, seppur ben altra cosa rispetto a quelli visti domenica scorsa, restano inchiodati sullo 0-2 ancora a caccia di una vittoria.
Un’altra sconfitta arrivata per piede di un kicker - avete visto cosa ho fatto? - è quella che ha fatto sprofondare gli irriconoscibili Baltimore Ravens sullo 0-2: a giustiziare Lamar Jackson e compagni ci hanno pensato i Las Vegas Raiders di Gardner Minshew che con un 26 a 23 hanno esposto al mondo ogni limite di questa squadra.
È sempre la stessa identica storia, l’ennesima vittoria gettata alle ortiche a seguito dell’ennesimo collasso nell’ultimo quarto: eppure grazie a un touchdown di Derrick Henry Baltimore era volata sul +10 con una decina di minuti rimasti da giocare.
Normalmente una squadra matura non ha particolari problemi a difendere un doppio vantaggio nell’ultimo quarto, soprattutto quando dall’altra parte c’è un attacco tutt’altro che irresistibile come quello dei Raiders di Minshew.
Invece, nonostante sia stato sotto pressione per tutto il pomeriggio, Minshew si è caricato la squadra sulle spalle e ha messo a segno ogni singola giocata di cui la squadra aveva davvero bisogno, risultando sostanzialmente implacabile nei momenti caldi della partita: negli ultimi quattro drive ha infatti condotto il proprio attacco a due touchdown e due field goal, esattamente ciò di cui avevano bisogno dopo una prima metà di gioco davvero sciagurata.
Pessima sconfitta per Baltimore che non poteva nemmeno sognarsi di perdere una partita del genere, anche se non hanno molto da recriminare in quanto una squadra che regala 109 yard di penalità agli avversari - che di contro ne hanno perse solamente 15 a causa delle bandierine gialle - è una squadra che probabilmente non era poi così interessata a vincere.
Molto male in tutte e tre le fasi del gioco pure ieri, così non si va da nessuna parte.
Prima vittoria di Aaron Rodgers in versione verde-Jets: non è stata sicuramente la partita più esaltante della sua carriera, ma i New York Jets sono riusciti a imporsi 24 a 17 sui pasticcioni Tennessee Titans.
Quella andata in scena a Nashville è stata una partita davvero combattuta fra due attacchi che hanno faticato a trovare consistenza.
A indirizzare la contesa dalla parte degli ospiti ci hanno pensato i due sciagurati turnover dei Titans, uno dei quali in piena red zone: pure ieri ho visto un Will Levis tragicamente inesperto e inconsapevole. Ha sì dato prova di possedere un braccio di primissima qualità - si pensi al touchdown di Calvin Ridley - ma sbaglia davvero troppe scelte nei peggiori momenti possibili: con un filo di lucidità in più i Tennessee Titans ora potrebbero tranquillamente trovarsi sul 2-0 in compagnia dei… ne parliamo dopo, no spoiler.
Rodgers ha abbastanza faticato lanciando solamente 176 yard e due touchdown ma, per sua fortuna, il backfield formato da Breece Hall e il rookie Braelon Allen ha trascinato il resto della squadra alla vittoria finale con tre touchdown totali - due dei quali messi a segno dal rookie.
Ottima vittoria per i Tampa Bay Buccaneers che con un provvidenziale 20 a 16 hanno reso il favore ai Detroit Lions.
Mayfield e compagni hanno giocato una partita ordinata nella quale hanno permesso ai Lions di trovare un modo per battersi da soli.
Se si dà un’occhiata alle statistiche trovare una spiegazione a questa sconfitta è pressoché impossibile: Detroit ha dominato sotto ogni punto di vista guadagnando più del doppio delle yard di total offense accumulate dai Buccaneers - 463 a 216.
A costare la partita ai Lions ci ha pensato l’atipica sciatteria in red zone, zona del campo in cui hanno trovato il touchdown solamente in uno dei sette viaggi: vincere così è impensabile, soprattutto se due degli ultimi tre drive sono terminati con un intercetto e un turnover on downs proprio in red zone. Con due field goal forse Detroit avrebbe vinto, chissà.
In ogni caso pure in questo caso non vedo particolari ragioni per allarmarsi, Detroit è incappata in una giornata no sbagliando tutto quello che poteva sbagliare.
Tornano a vincere i Cleveland Browns di Deshaun Watson. A termine di una partita non giocata particolarmente bene da nessuna delle due squadre in campo, i Browns l’hanno spuntata 18 a 13 su dei Jacksonville Jaguars che stanno davvero cominciando a preoccuparmi.
Per tre quarti, infatti, il reparto offensivo guidato da Trevor Lawrence è stato impalpabile faticando a trovare qualsivoglia parvenza di ritmo. Fortunatamente per loro dall’altra parte c’erano i Browns di Deshaun Watson, la squadra antitesi di ritmo - ieri hanno convertito solamente 2 dei 14 terzi down giocati, inaccettabile - che punt dopo punt ha fatto il possibile per permettere ai Jags di restare aggrappati alla partita.
E ci erano quasi riusciti dato che grazie a due scoring drive consecutivi - un touchdown e un piazzato - i Jaguars si erano rifatti sotto fino al -3, ma uno sciagurato safety nel possibile drive della verità a meno di due minuti dal fischio finale ha sabotato i loro sogni di rimonta… anche se a onor del vero sono arrivati a tanto così dal colpaccio visto che l’ultimissimo drive della contesa si è fermato a una trentina di yard dalla end zone dei Marroni: l’Hail Mary di Lawrence, però, non è arrivata a destinazione.
Male, sia da una parte che dall’altra. I Browns hanno giocato la classica partita da Browns arrancando in attacco mentre la difesa faceva legna, mentre davanti ai Jaguars al momento non mi resta che alzare le mani: cos’è successo a Trevor Lawrence?
Dov’è finita la sua versione del 2022?
Forse il più grande upset della giornata arriva da Minneapolis dove degli ottimi Vikings hanno preso lo scalpo agli sciuponi San Francisco 49ers: 23 a 17 il punteggio finale di una partita davvero strana.
Entrambe le squadre si sono infatti macchiate di due turnover e di una pletora di imprecisioni di vario genere. A spuntarla, alla fine, sono stati i Vikings grazie alle big play del gioco aereo condotto da Sam Darnold che, tra le altre cose, ha imbeccato Justin Jefferson in profondità per un touchdown da 97 yard.
Non definirei preoccupante la sconfitta dei 49ers, gran parte degli errori che sono costati loro la partita possono essere imputati al fatto che si stia pur sempre parlando di Week 2 e che, quindi, un po’ di ruggine sia tutto sommato accettabile.
Certo, per tornare in California con una vittoria sarebbe bastata un po’ più di precisione e razionalità: fra punt bloccati, turnover on downs, intercetti e fumble i ‘Niners ne hanno fatte di tutti i colori. L’attacco mi è apparso raramente sulla stessa lunghezza d’onda, il che è comprensibile se si pensa a tutti i drammi estivi.
Anche se pure il fumble sulla goal line di Aaron Jones poteva costare caro dato che dal possibile 27 a 7 si è passati al 20 a 14: Minnesota è sul 2-0 e Sam Darnold sembra tornato a essere un rispettabile quarterback titolare in NFL.
Volano sul 2-0 pure i Seattle Seahawks che, forse soffrendo un po’ più del previsto, passano ai supplementari su dei generosissimi New England Patriots con un tiratissimo 23 a 20.
New England non può possibilmente essersi goduta una notte di sonno senza rimpianti dal momento che, sopra 20 a 17 a un paio di minuti dal fischio finale, il possibile piazzato del +6 di Joey Slye è stato murato da Julian Love.
Quello che poteva essere un +6 si è trasformato in uno zero dato che Seattle non ha avuto particolari problemi a percorrere il campo e portare la contesa ai supplementari grazie a un piazzato da 38 yard di Jason Myers.
Dopo aver costretto i Patriots al punt, ai supplementari Geno Smith e compagni si sono ripetuti mettendo assieme un altro scoring drive culminato in un piazzato di Myers che, questa volta, è valso loro la vittoria finale.
Clamoroso a Dallas.
Per guidare i suoi New Orleans Saints a un incredibile 44 a 19 sui Dallas Cowboys Derek Carr ha avuto bisogno di completare solamente 11 passaggi - per 243 yard: ebbene sì, a quanto pare quest’anno i New Orleans Saints possono essere offensivamente dominanti. E pensare che a me sarebbero bastati efficienti.
Molto semplicemente, i Cowboys non sono stati in grado di tenere il passo ai Saints il cui attacco sembrava incapace di uscire dal campo senza aver segnato un touchdown. Prova commovente di Alvin Kamara che con 180 yard dallo scrimmage e quattro touchdown totali ha dimostrato al mondo intero di averne ancora.
Dallas invece è incappata nella classica giornata no, fra intercetti di Prescott e viaggi in red zone conclusi con un piazzato nulla è andato per il verso giusto e, per una volta, il punteggio finale rende perfettamente giustizia a quanto emerso dal campo: New Orleans al momento è on fire, Dallas è ancora in rodaggio.
Il 21 a 18 con cui i Washington Commanders hanno regalato la prima vittoria della carriera a Jayden Daniels a scapito dei poveri New York Giants può passare alla storia come la partita dei kicker: adesso vi spiego perché.
Da una parte infatti troviamo i Commanders nei quali ogni singolo punto dei 21 messi a segno ha portato la firma del kicker Austin Seibert che, convertendo sette piazzati su sette, ha permesso a Washington di tenere in movimento il punteggio malgrado le inspiegabili difficoltà in red zone: non credo di aver mai visto uno zero su sei in questa parte del campo.
New York, invece, non ha giocato una partita particolarmente malvagia ma è stata sabotata dall’infortunio del kicker Gano che non ha permesso loro di aggiungere tre extra point e, soprattutto, li ha costretti a cercare la conversione su quarto down a un paio di minuti dalla fine con il punteggio bloccato sul 18 pari - con un kicker avrebbero potuto cercare il vantaggio con un tutt’altro che proibitivo piazzato da una quarantina di yard.
Non voglio trovare alibi a Daniel Jones, ma è fuori questione che con un kicker in campo molto probabilmente il risultato finale di questa partita sarebbe stato diverso.
Vittoria tranquillissima per i Los Angeles Chargers sui putridi Carolina Panthers: pure in questo caso il punteggio finale è in grado di rendere giustizia allo svolgimento della partita, non ho infatti nessun problema a dire che il 26 a 3 finale compendi perfettamente quanto successo in campo durante i sessanta minuti di gioco.
Un Herbert preciso e accurato ha connesso con il sophomore Quentin Johnston per un paio di touchdown mentre il redivivo J.K. Dobbins ha messo insieme un’altra prestazione eccellente accumulando 131 rushing yard e un pregevolissimo touchdown che ha spaccato in due la partita.
Dall’altra parte invece buio pesto: mi limito a dirvi che tramite 26 passaggi il povero Bryce Young abbia raccolto la miseria di 84 yard. Si prospetta un altro anno lungo e doloroso a Charlotte.
Vittoria tutt’altro che tranquilla quella dei Packers sui Colts: pure in questo caso il 16 a 10 è stato scolpito nella pietra da una serie di errori più che evitabili.
Green Bay ha giocato un’ottima partita dominando nella battaglia del possesso - controllato per più di 40 minuti dall’attacco guidato da Malik Willis: questo dominio ha finito per mettere fretta ad Anthony Richardson che ha sparacchiato tre intercetti - anche se va fatto presente che Josh Jacobs abbia commesso fumble sulla goal line togliendo dal tabellone sette punti che sembravano essere sicuri.
Complimenti ai Packers, imporsi contro una squadra rognosa come Indianapolis guidati da un quarterback inesperto e grezzo come Malik Willis è un’impresa che merita di essere celebrata. Il coaching staff ha confezionato un gameplan pressoché perfetto sfruttando nel migliore dei modi le difficoltà in run defense dei Colts: il gioco di corse dei Packers ha infatti generato ben 261 rushing yard.
No contest nel deserto. Dei magnifici Arizona Cardinals hanno sculacciato i Los Angeles Rams con un roboante 41 a 10 che ci dice tutto quello che dobbiamo sapere su una partita che non è mai stata tale.
Arizona è partita in quinta realizzando due touchdown in rapida successione: entrambe le mete sono state realizzate dal rookie Marvin Harrison Jr. che si è lasciato alle spalle il deludente esordio con una prestazione da quattro ricezioni per 130 yard e due touchdown.
Un magnifico Kyler Murray da 266 yard e tre touchdown ha messo in imbarazzo l’irriconoscibile difesa dei Rams che è stata presa a schiaffi pure dal gioco di corse condotto da James Conner mentre, dall’altra parte, il reparto difensivo sfruttava nel migliore dei modi le tante assenze lungo la O-line dei Rams portando pressione costante al povero Stafford che ha pure perso per infortunio Cooper Kupp: sullo 0-2 e con un numero impressionante di infortuni il 2024 dei Rams è partito nel peggior modo possibile.
Ogni domenica dalle 22 in poi a Denver va in scena una partita nella quale entrambi i reparti offensivi faticano - eufemismo - a muovere le catene condannandoci all’ennesimo poco-a-poco: ieri sera gli Steelers si sono portati sul 2-0 grazie a un soporifero 13 a 6 sui Denver Broncos.
Justin Fields e l’attacco di Pittsburgh si sono limitati a prendersi cura del pallone mentre dall’altra parte la difesa rimandava al mittente ogni singolo tentativo dell’attacco guidato da Bo Nix di mettere insieme un paio di giocate positive di fila: pure ieri il rookie ha faticato immensamente a trovare ritmo e, una volta trovato, ha sparacchiato un paio di sciagurati intercetti nel peggior momento possibile.
Bene così per Pittsburgh, ma ho come l’impressione che pure quest’anno faticheranno a segnare punti.
Concludiamo il nostro viaggio con il Sunday Night Football.
Pure questa domenica la prima scelta assoluta Caleb Williams ha faticato enormemente e, purtroppo per lui e per i Bears, quando dall’altra parte c’è una squadra vera come gli Houston Texans vincere giocando in questo modo è pressoché impossibile: il 19 a 13 con cui Houston si è sbarazzata di Chicago è arrivato al termine di una partita più combattuta di quanto possano suggerire le statistiche di Caleb Williams che ha lanciato per 174 yard e due intercetti.
Stroud e i Texans hanno faticato a sfondare il muro eretto dai Bears mettendo a segno un solo touchdown - realizzato da Nico Collins - accompagnato da quattro piazzati dell’infallibile Fairbairn. Continue penalità e un fumble nei pressi della goal line di Cam Akers hanno condannato Houston a sudare più camicie del previsto, ma alla fine la squadra di Ryans è riuscita a imporsi portandosi sul 2-0 in una division in cui tutte le altre squadre sono inchiodate sullo 0-2. È già fuga?
Per questo lunedì è tutto, ci sentiamo domani per le considerazioni del martedì!
Come da pronostico, le squadre a punteggio pieno sono Minnesota, NOLA, Tampa, Seattle, LA Chargers, Pittsburgh…
Meno improbabili i Bills, Houston e gli immancabili Chiefs (con un bel po’ di fattore C).
Si corre tanto e bene, si passa meno e piuttosto male.
I migliori QB finora sono i veterani poco trendy Carr, Mayfield, Darnold (!!!), Murray (sono super contento per lui).
Stafford ci sarebbe ma se va avanti così dovrà lanciare, bloccare e ricevere. I rams sono già decimati.
Allen l’unico top uscito dai blocchi in gran forma.
i bucaneers sono riusciti a vincere nonostante i 5 sack di hutchinson...
ma invece dell'infortunio di jefferson?